Diventare madre significa affrontare una fase straordinaria della vita, ricca di emozioni ma anche di nuove sfide. Accanto alla gioia dell’arrivo di un figlio, si presentano esigenze pratiche e organizzative che richiedono attenzione e risorse, soprattutto sotto il profilo economico.
In questo contesto, conoscere bene i propri diritti e sapersi orientare tra le misure di sostegno disponibili è fondamentale.
Laborability (www.laborability.com), media tech company specializzata nel mondo del lavoro, nasce proprio con l’obiettivo di offrire strumenti pratici e contenuti sempre aggiornati per lavoratori e aziende. Anche nel caso del Bonus Mamme lavoratrici, del resto, la chiarezza delle informazioni e la tempestività delle azioni fanno la differenza.
A chi spetta il Bonus Mamme 2025
Con la Legge di Bilancio 2024-2026, all’articolo 1 comma 180, è stato introdotto uno strumento fiscale pensato per alleggerire i costi sostenuti dalle lavoratrici con figli a carico: il cosiddetto Bonus Mamme. Si tratta di un’esenzione contributiva che può arrivare fino a 3.000 euro annui, pari a un massimo di 250 euro mensili.
Per beneficiarne, però, devono essere soddisfatti tre requisiti fondamentali:
- Essere madre di almeno tre figli (sono esclusi i rapporti di lavoro domestico).
- Avere un impiego da lavoratrice dipendente o autonoma.
- Non superare un reddito imponibile di 40.000 euro l’anno.
Bonus Mamme: come funziona l’agevolazione
A differenza di altri incentivi attivi nel nostro Paese, il Bonus Mamme non viene erogato come somma diretta, ma consiste in uno sconto sui contributi previdenziali a carico della lavoratrice.
Questo significa che lo stipendio netto risulterà più alto, grazie alla riduzione delle trattenute, senza modificare però la retribuzione lorda. È essenziale ricordare, poi, che la misura è individuale e richiede un’attivazione specifica: non viene applicata in modo automatico.
Le modalità per presentare domanda
Per accedere al beneficio sono previste due vie:
- Consegnare al datore di lavoro un’autodichiarazione con i propri dati e i codici fiscali dei figli, che provvederà a comunicarli tramite Uniemens all’INPS;
- Oppure, inviare la richiesta direttamente attraverso il portale INPS, accedendo all’area personale tramite SPID o CIE, oppure con il supporto di un patronato.
Nell’applicativo “Utility esonero lavoratrici madri” andranno inseriti:
- I dati anagrafici e fiscali dei figli,
- La documentazione che dimostri lo status lavorativo e la nascita (o adozione) dei minori.
Decorrenza dell’esonero: da quando parte
Il Bonus è attivo dal 1° gennaio 2024 e resterà disponibile fino al 31 dicembre 2026, secondo quanto riportato nella Circolare INPS n. 27.
È importante precisare, tuttavia, che il beneficio non decorre dalla nascita del figlio, ma dalla condizione lavorativa attuale. Se, ad esempio, la madre è stata assunta a tempo indeterminato dopo aver avuto tre figli, l’agevolazione parte dalla data di assunzione, e non retroattivamente.
Novità 2025: apertura alle lavoratrici autonome
A partire dal 2025, il Bonus Mamme si amplia e include anche le lavoratrici autonome. Sono infatti comprese le titolari di:
- Redditi da lavoro autonomo.
- Redditi d’impresa con contabilità ordinaria o semplificata.
- Redditi derivanti da partecipazioni.
Restano escluse le professioniste che operano in regime forfettario, poiché la misura è destinata solo a chi rientra nei regimi ordinari dal punto di vista fiscale.
Durata e requisiti variabili in base all’anno
Il funzionamento del Bonus varia leggermente a seconda del periodo di riferimento:
- Nel 2024, era prevista una deroga temporanea: il Bonus spettava anche con due figli, a condizione che il più piccolo non avesse compiuto 10 anni (incluso il mese del compleanno).
- Tra il 2024 e il 2026, il beneficio resta disponibile per le madri con almeno tre figli, purché il minore abbia meno di 18 anni.
- Dal 1° gennaio 2025 al 2026, si aggiunge una nuova formula parziale per chi ha due figli e un reddito inferiore ai 40.000 euro: in questo caso, il figlio più piccolo deve avere meno di 10 anni, e i dettagli verranno chiariti in un decreto attuativo di prossima uscita.
- A partire dal 2027, è previsto un ulteriore esonero contributivo parziale, che si estenderà fino alla maggiore età del figlio più giovane, ma solo per le madri con almeno tre figli.
Bonus Mamme e taglio del cuneo contributivo: sono cumulabili?
A seguito della revisione del sistema di sgravio fiscale, dal 2025 il taglio del 6% o del 7% non è più in vigore, sostituito da nuove soluzioni per ridurre il cuneo fiscale.
Come già chiarito dall’INPS nella circolare del gennaio 2024, infine, l’esonero del 100% riservato alle lavoratrici madri è alternativo ad altri sconti contributivi, perché li assorbe integralmente.