· Il 63% delle aziende italiane riconosce la necessità di investire in formazione e competenze digitali per accelerare l’adozione dell’IA nella logistica.
· Il 60% delle imprese individua nella maggiore visibilità operativa il principale fattore per ridurre i costi di trasporto e ottimizzare la supply chain.
· Il 26% ha già integrato la sostenibilità nella pianificazione operativa, segnando l’inizio di un percorso verso una logistica più consapevole ed ecologica.
L’innovazione tecnologica sta diventando sempre più centrale nelle strategie delle aziende italiane del settore trasporti e logistica. È quanto emerge dalla nuova ricerca globale di Manhattan Associates Inc. (NASDAQ: MANH), azienda tecnologica leader nella logistica di distribuzione, realizzata in collaborazione con Vanson Bourne*, società di ricerca internazionale, su 1.450 senior decision-maker dei settori manifatturiero, retail, commercio all’ingrosso, beni di consumo e food & beverage in Nord America, America Latina, Europa e Australia.
Dall’indagine risulta che il 27% delle aziende italiane ha integrato soluzioni di intelligenza artificiale e machine learning nei propri sistemi di gestione dei trasporti (TMS), segnando un primo passo concreto verso l’automazione e l’efficienza operativa. Sebbene ci sia ancora ampio margine di crescita, questo dato dimostra la volontà delle imprese di investire in tecnologie avanzate per rispondere al meglio alle nuove sfide del mercato.
Roberto Vismara, Sales Director di Manhattan Associates Italia, ha affermato: “Il fatto che solo 3 aziende su 10 abbiano già integrato intelligenza artificiale e machine learning nei propri TMS evidenzia come ci sia ancora molta strada da fare. Le potenzialità del mercato italiano sono enormi, ma serve una spinta più decisa verso l’adozione di tecnologie avanzate per non perdere competitività. L’innovazione digitale non è più un’opzione, ma una necessità per affrontare le sfide di oggi e anticipare quelle di domani.”
La ricerca evidenzia comunque una crescente consapevolezza sull’importanza delle competenze digitali: il 63% delle aziende riconosce la formazione e l’upskilling come leve fondamentali per accelerare l’adozione dell’IA. Questo atteggiamento proattivo apre la strada a investimenti mirati nella crescita dei talenti e nell’attrazione di nuove professionalità, elementi chiave per rafforzare la competitività del sistema logistico italiano.
Sul fronte della sostenibilità, il 26% delle aziende ha integrato criteri green nella pianificazione operativa dei trasporti. Un dato che indica una crescente sensibilità verso strategie di trasporto più consapevoli, in linea con le richieste normative e le aspettative dei consumatori.
Anche la visibilità operativa si conferma un asset strategico per la crescita del settore: il 60% delle aziende italiane individua nella riduzione dei costi di trasporto il principale vantaggio derivante dall’adozione di tecnologie che migliorano il controllo e la trasparenza della supply chain. Infatti, questo approccio consente di ottimizzare risorse, ridurre sprechi e offrire un servizio sempre più efficiente e di qualità al cliente finale.
A conferma di questa tendenza, ben l’87% delle aziende italiane considera la gestione dei trasporti una priorità strategica entro il 2030. Questa visione a lungo termine rappresenta una solida base per incentivare investimenti, innovazione e trasformazione digitale, consolidando il settore come punto di riferimento nello sviluppo economico del Paese.
“Le aziende italiane stanno dimostrando una grande capacità di adattamento e una forte propensione all’innovazione. Investire in tecnologie avanzate e nella formazione delle persone è la chiave per rendere la supply chain più sostenibile, efficiente e resiliente,” conclude Vismara. “La ricerca effettuata insieme a Vanson Bourne conferma che il settore è pronto a cogliere la sfida e proseguire sulla via della digitalizzazione: è il momento di accelerare e trasformare la logistica italiana in un modello di eccellenza.”
*Metodologia: Vanson Bourne ha intervistato 1.450 senior decision-maker con responsabilità o conoscenza delle operazioni di gestione dei trasporti della propria organizzazione, operanti nei settori trasporti, logistica, supply chain, IT o finanza. I rispondenti lavorano nei settori manifatturiero, retail, commercio all’ingrosso, beni di consumo, food & beverage. Il sondaggio ha coinvolto partecipanti di Nord America, America Latina, Europa e Australia. Tutti i rispondenti provengono da organizzazioni con un fatturato annuo globale di almeno 750 milioni di dollari USA.