Accoglienza e informazioni negli eventi business? Ora ci pensa l’AI

Dal check-in agli stand, gli Avatar AI si trasformano in assistenti sempre disponibili, pronti a orientare e informare durante fiere, congressi e meeting aziendali

Un tempo, a catturare l’attenzione dei visitatori nei padiglioni fieristici erano soprattutto persone in carne e ossa, capaci di creare un contatto diretto e immediato. Oggi l’accoglienza è cambiata profondamente e si è spostata sull’intelligenza artificiale con gli Avatar AI, cioè assistenti digitali capaci di interagire, rispondere e raccontare le informazioni più rilevanti in tempo reale. 

Per chi partecipa agli eventi questo significa vivere un’esperienza diversa: nessuna fila per chiedere informazioni, risposte immediate e multilingue, accesso diretto a contenuti aggiornati e personalizzati. In altre parole, più tempo per vivere davvero l’evento, senza perdersi tra brochure e lunghe attese.

Come sta accadendo in molti altri settori, anche il mondo degli eventi sta vivendo una trasformazione rapida, sempre più orientata alla personalizzazione, alla tecnologia e alla sostenibilità con l’obiettivo di aumentare l’engagement e potenziare l’impatto delle esperienze dal vivo.

E così, superati gli anni difficili e particolarmente bui della pandemia, il settore degli eventi e delle fiere è finalmente tornato a crescere. Secondo alcuni dati, nel 2025 in Italia sono stati organizzati circa 367.000 eventi business tra congressi, meeting, convention e fiere, con un incremento dell’8% rispetto all’anno precedente. La voglia di incontrarsi dal vivo è evidente e anche il sentiment degli operatori è estremamente positivo: dal Cvent Planner Sourcing Report 2025 emerge che il 90% dei planner esprime ottimismo sullo stato del settore. In particolare, il 59% prevede un aumento degli eventi in presenza (on site).

Ma non è solo una questione di quantità, la vera novità riguarda il cambiamento qualitativo. Tecnologia e AI stanno diventando strumenti centrali nella progettazione e gestione degli eventi, non solo per snellire i processi logistici, ma anche per creare esperienze più personalizzate, immediate e coinvolgenti. Non a caso, i grandi organizzatori internazionali confermano un uso crescente di intelligenza artificiale, realtà aumentata e strumenti di automazione, capaci di garantire interazioni fluide e che lasciano il segno.

Esperienze ibride e personalizzazione: la nuova normalità

Gli eventi di oggi, quindi, non sono più solo semplici occasioni di networking o vetrine commerciali, ma veri e propri ecosistemi esperienziali. Gli organizzatori cercano strumenti che sappiano coinvolgere pubblici eterogenei, offrire risposte rapide e personalizzate e, allo stesso tempo, ridurre i costi senza sacrificare la qualità. La sostenibilità e l’efficienza operativa hanno via via acquisito un ruolo centrale: meno materiali stampati, meno logistica fisica, più soluzioni digitali scalabili e accessibili ovunque.

In questo contesto, l’utilizzo di strumenti ibridi, come app integrate, sistemi di engagement digitale e assistenti virtuali, è ormai parte della nuova normalità. L’obiettivo? Mantenere un filo diretto con i partecipanti prima, durante e dopo l’evento, aumentando il valore complessivo dell’esperienza e trasformando un momento di contatto a breve termine in una relazione solida e duratura.

Avatar AI: la nuova frontiera dell’engagement

Gli Avatar AI sviluppati da Hyper Foundry – startup creativo-tecnologica fondata a Roma attiva nello sviluppo di sistemi digitali intelligenti per ambienti professionali e formativi – sono una risposta concreta a queste nuove esigenze. Si tratta di avatar 3D interattivi, accessibili tramite link e fruibili da qualsiasi dispositivo, bypassando setup tecnici complessi. 

Questi assistenti digitali possono essere utilizzati come info point intelligenti in fiere, stand aziendali, aeroporti e spazi corporate, gestendo in autonomia l’accoglienza dei visitatori, l’erogazione di informazioni e l’interazione in tempo reale. Sono estremamente versatili:  possono assumere forme umane fotorealistiche, raccontare contenuti personalizzati e integrarsi facilmente nei flussi di comunicazione già esistenti, diventando veri e propri narratori digitali al servizio dell’esperienza.

Inoltre, grazie alla combinazione di interfaccia visiva e capacità conversazionale, gli Avatar AI offrono esperienze più fluide e inclusive: sono multilingue, sempre disponibili, capaci di adattarsi alle esigenze dei singoli utenti. Inoltre, permettono di ridurre i tempi e i costi organizzativi, sostituendo funzioni ripetitive del personale fisico e favorendo una gestione più sostenibile degli eventi.

“In un settore dove l’attenzione del pubblico è sempre più frammentata, l’engagement non può essere lasciato al caso. Gli Avatar AI offrono un’esperienza immediata e personalizzata, trasformando il contatto in un’opportunità di relazione e innovazione. In questo modo, la tecnologia smette di essere un elemento di contorno e diventa parte integrante del valore dell’evento”, afferma Jacopo Ciucci Colli, co-fondatore di Hyper Foundry.

Infine, l’iniziativa si distingue inoltre per un approccio etico e inclusivo: gli Avatar non replicano persone realmente esistenti, ma sono progettati per rappresentare volti digitali unici e creativi, evitando così rischi di utilizzo improprio. Per il suo impatto in ambito sociale, il progetto Avatar AI di Hyper Foundry è risultato recentemente inserito nel percorso di accelerazione della Casa delle Tecnologie Emergenti di Roma e Roma Capitale 2025.

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