Amplifon chiude la gara e conferma Dentsu. Spending di 2 milioni in Italia

Amplifon ha chiuso la gara per la scelta dell’agenzia che si occuperà delle sue attività di media planning e buying nella regione Emea. 

Secondo quanto ricostruito da Engage, l’azienda italiana che si occupa della progettazione, applicazione e commercializzazione di apparecchi acustici ha deciso di confermare l’incarico a Dentsu, il gruppo che attualmente si occupa del cliente con la sua centrale Carat.

L’incarico riguarda in prevalenza gli investimenti sui mezzi offline, dal momento che Amplifon gestisce parte del budget online internamente.  

Ad occuparsi del pitch è la società di advisoring Ebiquity Italia

La consultazione non riguardava dunque solo il mercato nazionale, dove la spesa pubblicitaria di Amplifon dovrebbe aggirarsi intorno ai 20 milioni di euro, ma tutta la regione Emea. Qui il gruppo fattura più del 70% del suo giro d’affari complessivo e qui i suoi investimenti advertising dovrebbero aggirarsi complessivamente, Italia compresa, intorno ai 50 milioni di euro. 

Alla gara hanno partecipato, sempre secondo quanto ricostruito da Engage, anche Mindshare per GroupM e Zenith per Publicis Groupe. 

Dentsu era stata selezionata da Amplifon nel 2016 dopo un’altra gara, in quel caso gestita da Outcome, a cui avevano preso parte otto centrali e che era stata vinta appunto da Carat. 

L’agenzia creativa di riferimento di Amplifon in Italia è Auge, scelta all’inizio del 2018, mentre nella regione Emea l’azienda si è affidata negli ultimi anni ai servizi di Lola Mullen Lowe.

Nel 2021 Amplifon, come ha spiegato lo scorso aprile ad Engage Chiara Fracassi, Marketing Director per l’Italia dell’azienda, ha incrementato i suoi investimenti pubblicitari così come ha aumentato la componente digitale del budget. «Crescono intanto, a singola cifra ma “solida”, gli investimenti pubblicitari di Amplifon, non solo rispetto al 2020, anno in cui il mercato ha subìto le conseguenze più pesanti della pandemia, ma anche rispetto al 2019. Nel media mix, benché la televisione continui a essere il mezzo centrale, l’online guadagna sempre più peso e ad oggi ha una quota misurabile in doppia cifra e in costante aumento, anche qui con un tasso di una cifra doppia, sia mese su mese sia anno su anno», aveva spiegato allora Fracassi. 

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