Estate second-hand: più acquisti, più attenzione. I consigli di Wallapop

Con l’inizio dell’estate, periodo di grande attività per il second-hand, Wallapop condivide consigli utili per acquistare e vendere in modo sicuro, ricordando l’importanza di restare sulla piattaforma

La compravendita di prodotti di second-hand non è più solo una tendenza emergente, ma un’abitudine consolidata tra i consumatori italiani. Se il 64% delle persone compra regolarmente questo tipo di prodotti durante l’anno, tra coloro che invece acquistano in modo mirato, il 51% lo fa soprattutto all’inizio dell’estate.

In questo scenario, Wallapop, piattaforma leader nella compravendita di prodotti second-hand, che promuove un modello di consumo responsabile e sostenibile, lavora per garantire un ambiente sicuro per oltre 19 milioni di utenti. A tale scopo, si avvale di un team dedicato alla sicurezza digitale, il dipartimento Trust&Safety, che rappresenta oltre l’8% dell’organico e, grazie all’uso di strumenti avanzati, tra cui l’intelligenza artificiale, è in grado di identificare e neutralizzare attività potenzialmente rischiose, bloccando il 90% degli annunci sospetti prima della pubblicazione.

Per supportare maggiormente i suoi utenti nell’effettuare transazioni sicure e identificare tentativi di phishing, Wallapopraccomanda di non uscire mai dalla piattaforma per finalizzare acquisti o vendite, e condivide alcuni messaggi che possono far scattare un campanello d’allarme:

1. “Puoi mandarmi altre foto? Non si vede bene nell’annuncio…”

È possibile caricare fino a dieci immagini per annuncio. Se un potenziale acquirente chiede ulteriori foto, è consigliabile aggiornare direttamente l’annuncio, evitando così di fornire informazioni personali o di spostare la conversazione fuori dalla piattaforma. Mai condividere dati personali come numero di telefono o indirizzo e-mail.

2. Messaggio ricevuto: “Congratulazioni! Articolo venduto con successo”

Il sistema di chat integrato di Wallapop è il canale di comunicazione più sicuro. La piattaforma non contatta mai gli utenti tramite messaggi privati, ma solo attraverso notifiche ufficiali ben riconoscibili. Inoltre, Wallapop invita adiffidare di messaggi contenenti link o allegati sospetti.

3. “Ti mando un link, paghi con carta di credito e concludiamo”

Qualsiasi richiesta di fornire direttamente i dati della propria carta di credito è un chiaro segnale di allarme. La piattaforma dispone di sistemi di pagamento sicuri e integrati, accessibili tramite il Portafoglio Wallapop. L’unico momento in cui Wallapop chiede i dati è nella fase di attivazione dello stesso – sempre e solo tramite app o sito ufficiale-, successivamente non sarà più necessario reinserirli.

4. “Evitiamo le tasse, facciamo tutto fuori dalla piattaforma”

L’introduzione della Direttiva europea DAC7 ha generato dubbi su come siano tassate le vendite di prodotti usati tra privati e alcuni utenti potrebbero essere indotti a chiudere transazioni fuori dalla piattaforma per evitare presunte implicazioni fiscali.  In questo contesto, eventuali obblighi fiscali si applicano solo a quelle vendite che generano una plusvalenza, cioè quando il prezzo di vendita è superiore al prezzo di acquisto originario. La piattaforma conferma che questa situazione non è comune, infatti oltre il 90% delle transazioni di prodotti riutilizzati avviene a un prezzo pari o inferiore a quello di acquisto. Inoltre, la piattaforma stima che meno dell’1% degli utenti raggiunga i limiti del DAC7 in un anno tipico.

Per maggiori informazioni visitare it.wallapop.com

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