FABA il racconta-fiabe è stato ammesso all’acceleratore EduTech di CDP ed H-Farm

Avevamo parlato di Faba qualche mese fa, intervistando gli ideatori del progetto. Eravamo infatti rimasti impressionati in modo positivo di come questa startup trevigiana fosse entrata coraggiosamente in un mercato presidiato da Topolino & Co., ovvero quello dei raccontastorie. 

Ora Faba è stata ammessa all’acceleratore EduTech promosso da CDP ed H-Farm. Il progetto rappresenta un percorso di supporto alla crescita di startup e imprenditori che vogliono trasformare il settore dell’educazione rendendolo più accessibile ed equo. Sono 8 le startup – nazionali e internazionali – che saranno accompagnate in un percorso di accelerazione di 4 mesi seguito da 4 mesi di supporto allo sviluppo commerciale e raccolta fondi.

A gennaio 2022, inoltre, sarà costituita Faba Srl, spin-off di Maikii, realtà di Treviso nata nel 2008 che opera nel mercato di prodotti e accessori tech. Conterà 10 dipendenti con una presenza femminile del 60%: il programma, ci hanno spiegato i responsabili del progetto, è quello di triplicare l’organico entro il 2023.

Quanto all’accessorio prodotto da Faba e che ha permesso a questa giovane startup di arrivare in 50mila famiglie, per attivare la storia, la filastrocca o le canzoncine basta semplicemente appoggiare sulla cassa audio le statuine corrispondenti, che comunicano tramite tecnologia NFC. Insomma, è la risposta italiana agli Amiibo, ovvero i pupazzetti creati da Nintendo per i fratelli maggiori dell’utenza cui punta la startup veneta.

I personaggi 3D sonori di Faba non comunicano con le console, “Volevamo dare ai nostri figli un giocattolo che li intrattenesse ma li tenesse pure lontani dagli schermi”, aveva raccontato a StartupItalia Chiara Gava, Project Manager della startup, tuttavia garantiscono tracce audio da 20 a 60 minuti, a seconda del contenuto.

La startup è nata nel 2019 all’interno di un’altra realtà imprenditoriale che si occupa di progettare e sviluppare chiavette USB per ufficio, B2B, Maikii“: più o meno in quel periodo tre dei quattro founder di Faba (Matteo Fabbrini, CEO, Francesco Poloniato, Graphic Director, Veronica Balbi, Marketing Manager e appunto Chiara) sono diventati genitori e hanno avuto l’esigenza “di trovare qualcosa per i nostri figli che fosse un giocattolo di qualità, ma anche educativo e in grado di crescere con loro, seguendone lo sviluppo”, ci aveva spiegato Chiara Gava.

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