Il business aziendale è sempre più attento a generare valore e profitti, riducendo nello stesso tempo l’impatto ambientale secondo un modello sostenibile di crescita. Per farlo si affida sempre più spesso ai servizi di consulenza sulla sostenibilità: un mercato che a livello globale, come svelato da un recente studio pubblicato da Growth Market Reports, raggiungerà, entro la fine del 2031, i 14,1 miliardi di dollari di valore, con un tasso di crescita annuale del 5,4% rispetto agli 8,8 miliardi di euro fatti registrare nel 2022 (+60,2%). Un incremento spinto da diversi fattori tra i quali figurano una maggiore consapevolezza ambientale, una crescente attenzione per l’inclusione sociale e l’impatto delle sempre più stringenti normative governative sulla tutela dell’ambiente e degli ecosistemi. Il Nord America, come svelato dai dati di una ricerca della società di ricerche Fact.MR, è il leader indiscusso nel settore della consulenza nel campo della sostenibilità, con una quota di mercato stimata al 48%. E in Italia? La rivoluzione sostenibile delle organizzazioni aziendali è pronta a compiersi grazie al lancio di LifeGate Impact (impact.lifegate.it), la unit che raggruppa tutti i servizi consulenziali offerti dal gruppo LifeGate, da oltre 20 anni leader nel mondo della sostenibilità, sulle tematiche sostenibili. L’obiettivo? Sviluppare un processo che, partendo dall’analisi dei rischi, arrivi a definire un nuovo posizionamento della marca o di un brand in termini di sostenibilità, costruendo così un vantaggio competitivo rispetto ai principali competitor. I temi legati alla sostenibilità impongono, infatti, una trasformazione di tutti gli aspetti del business con la necessità di adottare e perseguire una strategia integrata che parta dalla individuazione dei rischi sociali e ambientali e arrivi fino alla definizione degli impatti, attraverso il coinvolgimento di tutti i principali stakeholder.
Il gruppo LifeGate ha chiuso il bilancio 2022 con un fatturato aggregato di circa 30 milioni di euro, con una crescita di oltre il 50% rispetto al 2021. “Dal 2000, il modello People-Planet-Profit ha segnato inevitabilmente la storia e il percorso dell’azienda – spiega Enea Roveda, CEO di LifeGate – Per noi, la sostenibilità ambientale e sociale è uno strumento di sviluppo e posizionamento che deve portare risultati eccellenti a beneficio di tutti, in un equilibrio ottimale tra economia, società e ambiente. Con la nascita di LifeGate Impact puntiamo a guidare le imprese e i brand in un processo di trasformazione che, partendo dall’analisi dei principali rischi, le porti a definire un nuovo posizionamento sul mercato in termini di sostenibilità. Un percorso che, unito alla capacità di produrre dei contenuti rilevanti in termini di linguaggio e varietà degli stakeholder, sia interni sia esterni, consenta di diffondere e amplificare i messaggi creando un vantaggio competitivo rispetto ai principali competitor”.
Dall’automotive (Toyota, Volvo, Jaguar Land Rover, Ford, Hyundai, DS) a cibo, bevande e GDO (Garofalo, Alce Nero, Lavazza, Findus, Pizzoli, Caviro, Firriato, Berlucchi, Coop) passando per finanza e assicurazioni (Unipol, Amundi, Fineco e Banca Sella), pharma ed healthcare (Nivea, Henkel, Guna, Winni’s, Mapa Spontex) fino a turismo (Best Western Hotel &Resorts, Costa Crociere), moda e outdoor (Vibram, Prada, Ferragamo), design e servizi (Guzzini), utilities (Gruppo Cap, Veritas, Poste Italiane) ed elettronica di consumo (Samsung, Dyson, Whirpool). Sono diversi i settori merceologici e le aziende con le quali il gruppo LifeGate può vantare la propria expertise consulenziale sull’impatto della sostenibilità nei vari business. “Il dialogo costante con imprese, istituzioni e consumatori ci consente di avere un punto di vista privilegiato e di orientare con successo le scelte dei nostri clienti – dichiara Guerino Delfino, Executive Vice President LifeGate – Abbiamo sviluppato un modello di analisi volto a definire la Sustainable Brand Ambition, la sintesi tra strategia e obiettivi di sostenibilità e azioni concrete. Inoltre, mettiamo a disposizione competenze, metodologie e strumenti per coinvolgere tutti gli stakeholder interni ed esterni e innescare il cambiamento lungo l’intera catena del valore, fino al ripensamento del ruolo del marketing e della comunicazione istituzionale così come quella del prodotto o del servizio”.