Innovation SEA e The Nest Company lanciano SEA TRACE: il passaporto digitale dei rifiuti marini

È il primo vero passaporto digitale dei rifiuti marini: collegandosi tramite app a SEA TRACE, i pescatori potranno censire i rifiuti accidentalmente pescati in mare, garantendone una gestione trasparente e sostenibile.

Innovation SEA e The Nest Company presentano SEA TRACE, la piattaforma digitale innovativa che utilizza la tecnologia blockchain per rivoluzionare la gestione dei rifiuti accidentalmente pescati (RAP).

Ogni anno, migliaia di tonnellate di plastica e altri rifiuti finiscono nei fondali marini, invisibili agli occhi ma devastanti per l’ambiente. Questi rifiuti vengono spesso accidentalmente raccolti durante le attività di pesca, ma la loro gestione presenta importanti criticità operative. La Legge SalvaMare (L. 60/2022) è stata introdotta proprio per consentire ai pescatori di portare a terra questi materiali, e SEA TRACE colma oggi un vuoto operativo fondamentale.

Come funziona: SEA TRACE è la prima soluzione completa per il monitoraggio e la gestione dei RAP, basata su una tecnologia sviluppata dalla startup innovativa italiana The Nest Company. La piattaforma consente di tracciare in tempo reale l’intero ciclo di vita dei rifiuti marini, dalla raccolta al trattamento finale, garantendo trasparenza totale e piena conformità normativa.

«Con SEA TRACE – spiega Domenico Guidotti, CEO di Innovation SEA, startup a vocazione sociale specializzata nel monitoraggio e nella raccolta dei rifiuti marini – offriamo una risposta concreta alle sfide ambientali dei nostri mari», dichiara. «La nostra piattaforma non solo supporta gli operatori della pesca nella gestione quotidiana dei rifiuti marini, ma anche tutti gli attori coinvolti nella filiera successiva a terra, dalle istituzioni alle autorità portuali, fino alle società di gestione dei rifiuti».

«SEA TRACE – aggiunge Riccardo Parrini, CEO di The Nest Company – è l’applicazione ideale per affrontare questa sfida: consente di gestire tutte le informazioni relative ai materiali raccolti in mare. È la blockchain al servizio dell’economia circolare. Non dimentichiamo che gran parte della plastica presente nei mari non galleggia, ma si deposita nei fondali. Quello che vediamo sulle spiagge è solo una minima parte del materiale disperso. Grazie a questa piattaforma sarà possibile mappare le aree più inquinate, intervenire in modo mirato e rendere i pescatori protagonisti attivi della bonifica dei nostri mari. SEA TRACE contribuisce concretamente alla tutela dell’ecosistema marino e alla riduzione delle microplastiche».

«Con The Nest Company – specifica Ivan Riva, co-fondatore – trasformiamo il rifiuto marino in una risorsa tracciabile, verificabile e digitalmente certificata. Grazie alla nostra tecnologia blockchain, brevettata e unica in Italia, ogni materiale raccolto può essere valorizzato come nuova materia prima, dotata di una identità digitale trasparente. Con il passaporto digitale offriamo tracciabilità lungo tutta la filiera, generando fiducia e valore nell’economia circolare di nuova generazione».

Tra i principali punti di forza del progetto figurano la tracciabilità completa mediante blockchain, la certificazione dei processi conforme alla norma ISO 22095 (Catena di Custodia), la reportistica dettagliata audit-ready, il monitoraggio in tempo reale delle attività di raccolta e un impatto positivo concreto sui parametri ESG.

Il progetto si distingue per il suo triplice impatto: ambientale (con la rimozione sistematica dei rifiuti marini e la prevenzione delle microplastiche), sociale (con il coinvolgimento attivo delle comunità costiere) e di governance (attraverso la gestione trasparente e certificata dei processi).

Il progetto prenderà il via da Termoli e dal Molise, con l’obiettivo di estendersi progressivamente lungo tutto l’Adriatico meridionale. Grazie all’accordo siglato con Federpesca e FederOP, SEA TRACE sarà distribuito su scala nazionale, coinvolgendo una rete di oltre 10.000 operatori del settore della pesca.

«Riteniamo che questa tecnologia innovativa – dichiara Basso Cannarsa, Presidente nazionale di Federop – possa rappresentare un punto di svolta per il nostro comparto. Non solo permette di gestire in modo conforme e trasparente la delicata questione dei RAP, ma consente anche di raccogliere dati fondamentali per monitorare lo stato di salute dei nostri mari. È un ulteriore passo avanti verso una pesca sempre più sostenibile e consapevole». 

«Federpesca – afferma Francesca Biondo direttrice nazionale Federpesca – ha accettato con entusiasmo l’invito a collaborare per la sperimentazione della piattaforma SEA TRACE. Siamo convinti che rappresenterà uno strumento utile per la tutela dell’ambiente marino, favorendo un conferimento strutturato dei rifiuti raccolti in mare ed un loro monitoraggio lungo la filiera del recupero circolare organizzata da Innovation Sea. È un progetto che valorizza il ruolo attivo della pesca nella sostenibilità». 

«SEA TRACE – concludono Domenica Guidotti e Riccardo Parrini – è uno strumento strategico per tutte le aziende e le istituzioni che vogliono investire concretamente nella sostenibilità marina, offrendo una soluzione all’avanguardia per la salvaguardia dei nostri ecosistemi acquatici». 

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