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Il terzo trimestre del 2021 segna una crescita del 105% del totale degli investimenti. In aumento anche i mega round che hanno conosciuto un + 136%. Lo raccontano i dati dello State of Venture di CB Insight.
Sono 158 i miliardi di finanziamento raggiunti nell’ultimo trimestre del 2021, con un aumento del + 105% rispetto al 2020. Questi sono alcuni dei dati che emergono nello State of Venture di CB Insight che misura il polso dell’ecosistema dell’innovazione mondiale, e focalizza la sua attenzione sui dati di round ed exit relativi all’ultimo trimestre.
Cosa emerge dalla lettura del report? Che tutti i numeri sono in crescita rispetto allo scorso anno, che l’Europa arranca,, mentre i giganti asiatici sono una minaccia sempre più concreta per la Silicon Valley data la loro capacità di attrarre investimenti e dare vita a unicorni.
409 i deal superiori ai 100 milioni, + 13% delle exit
Il terzo trimestre del 2021 segna una crescita del 105% del totale degli investimenti, 158 miliardi rispetto ai 77 dello scorso anno. Anche i mega round, ovvero i round superiori ai 100 milioni hanno conosciuto un aumento del 136%: se erano 173 nel terzo trimestre paragonati ai circa 409 di oggi. Gli Stati Uniti prendono una buona fetta della torta, ben 72B per 3210 deal, ancora una situazione di comfort zone, anche se l’Asia cresce e tanto, +32% rispetto al trimestre precedente, attirando fino a 50,2B di investimenti in 3815 deal mentre l’Europa arriva a quota 24,2B,, con un totale di 1.590 operazioni chiuse.
Anche se consideriamo solo i mega round, il dominio statunitense e asiatico è netto: 40.5B per gli Usa, rispetto ai 31,1 dell’Asia ed i circa 13 del Vecchio Continente.
Tra i settori spicca ancora una volta il fintech: raddoppia il capitale investito nella finanza tecnologica, da 42,7B nel 2020 a 91,5B del 2021, con i 900 milioni della fintech di Hong Kong FTX a rappresentare l’operazione più importante di equity chiusa nel terzo trimestre.
Crescono anche gli investimenti nell’healthcare 97B rispetto ai 79,9B dello scorso anno. L’operazione di equity maggiore qui ha come protagonista la cinese Abogen che raccoglie 700M.
Sequoia Capital China guida la classifica degli investor in Q3
Quali sono i top 10 investitori più attivi in quest’ultimo trimestre? La classifica parla cinese, con Sequoia Capital China che ha partecipato a circa l’1% delle operazioni e che oggi ha partecipazioni in 96 aziende, seguito da Tiger Global Management e dal nipponico SoftBank Group. Per trovare traccia d’Europa bisogna scivolare fino al nono posto della classifica con il venture capital tedesco, Global Founders Capital.
Mentre nel corporate venture capital si fanno notare più delle altre, Coinbase Venture, Salesforce Venture e Google Ventures.
Anche nella classifica che mette in fila le più importanti operazioni di equity nel terzo trimestre, il peso dell’Asia è preponderante, con la cinese Avic Lithium Battery in cima con la raccolta monstre 1,858M, seguita dall’azienda sudcoreana, Yanojlia che raccoglia 1,700M nel settore viaggi, mentre la statunitense Databricks che opera nel campo del data management chiude il podio con 1,600M. La prima traccia d’Europa è al sesto posto con i 950 milioni della tedesca Gorillas, il “mini supermercato” a portata di app.
Scendendo più in profondità nei deal, domina l’early stage protagonista nel 62% dei casi, mentre il mid-stage si attesta sul 15% e il late stage al 12%. Interessante la parabola del late stage che raddoppia rispetto allo scorso anno, 50 milioni rispetto ai 27 del 2020.
Nei deal di Serie A, gli Stati Uniti la fanno da padrone, piazzando tre loro startup sul podio: La startup dell’education Articulate (1.5M); seguita dalla fintech Genesis Digital Asset. A chiudere il podio, l’ecommerce Fanatic Trading Cards (350M). Mentre continua la bella storia della senegalese Wave che si piazza al quarto posto con 200M grazie alla sua soluzione disruptive nel payment.
15 nuovi unicorni in Europa
Il terzo trimestre del 2021 vede anche la nascita di nuovi unicorni: 69 negli Stati Uniti su un totale di 429; 30 in Asia sui 271 complessivi, altri 15 in Europa che portano i nostri unicorni a una cifra tonda, 100.
Se consideriamo la loro valutazione, la classifica degli unicorni “neonati” parla fintech, con i 18B di valutazione della startup di Hong Kong, FTX, seguita dalla britannica ZEPZ (5B). Mentre chiude il podio la francese, Sorare, marketplace dalla valutazione di 4,3B.
Mentre cambia la classifica se consideriamo gli unicorni che hanno più storia. In questo caso, a battere tutti è la cinese ByteDance (140B). Al secondo posto Stripe (95B) e la startupdi Elon Musk, SpaceX (74B).
Exit: crescono le fusioni e acquisizioni
Il report di CB Insight analizza anche da vicino le exit. Anche le exit globali sono cresciute del 13%, dalle circa 7.500 del 2020 alle circa 8457 di oggi. Se calano le IPO (-20%) crescono le SPAC, ovvero le Special Purpose Acquisition Companies (+81%) e le operazioni di fusione e acquisizione.
Sul podio delle top 10 M&A globali ci sono due statunitensi, MailChimp (12B di valutazione) acquisita da Intuit, Biolegend, la healthcare company comprata da PerkinElemer e valutata 5,2B, mentre si classifica al terzo posto la fintech indiana BillDesk (4,5B di valutazione) comprata da PayU.
Crescono gli investimenti in Europa: +87%
Anche se ha numeri lontani dagli Stati Uniti e dall’Asia, anche il Vecchio Continente migliora i suoi numeri. 71,7B in circa 5mila operazioni in confronto al 2020 che ha visto il totale degli investimenti attestarsi sui 38B in un numero di deal rimasto quasi invariato.
Rispetto al 2020 diminuiscono sensibilmente gli investimenti early stage (69% vs 68%); mentre aumentano i mid stage (10% rispetto a 9%) e i late stage (12% rispetto a 11%).
La classifica europea sulle operazioni di equity più importanti del terzo trimestre vede al primo posto la già citata Gorillas, 950M, superare Revolut (800M) e l’estone Bolt che chiude un round di Serie E per un ammontare di 713M.
Mentre l’altra classifica, quella degli investor più attivi è guidata dal britannico Index Ventures, seguita dall’austriaco SpeedInvest e dal francese Partech Partners.
Meno buoni i numeri delle exit, in calo con le M&A passate dalle 930 dello scorso anno alle 862 di oggi.