Manutenzione delle calzature antinfortunistiche: procedure per una gestione ottimale

Le scarpe antinfortunistiche rappresentano un dispositivo di protezione individuale progettato per garantire sicurezza e comfort anche in contesti lavorativi particolarmente esigenti. Tuttavia, per preservarne le prestazioni e assicurare la conformità alle normative vigenti, è essenziale seguire un piano di manutenzione rigoroso e ben strutturato.

Una cura adeguata, infatti, previene i rischi legati a deterioramenti o malfunzionamenti, favorendo così l’incolumità del professionista. Pulizia, controlli periodici e conservazione ottimale sono operazioni indispensabili per mantenere l’integrità dei materiali e delle componenti tecniche.

Pulizia quotidiana

Pulire regolarmente le calzature antinfortunistiche è fondamentale per preservarne l’efficienza e la durata nel tempo. Il primo passo è quello di eliminare lo sporco e la polvere che si formano negli strati superficiali, mediante l’impiego di spazzole con setole differenziate in base al materiale da trattare: più morbide per le parti in pelle e più rigide per le suole.

La pulizia delle suole, invece, prevede l’eliminazione di detriti e sostanze contaminanti. Nello specifico, il battistrada deve essere ispezionato accuratamente per individuare eventuali materiali che potrebbero comprometterne l’efficacia. Anche le zone di giunzione tra suola e tomaia necessitano di attenzione.

Quanto ai detergenti, devono essere selezionati in base alla composizione della calzatura. Per le tomaie in pelle pieno fiore, si raccomanda l’utilizzo di prodotti neutri seguito dall’applicazione di creme nutrienti in grado di preservare le caratteristiche d’impermeabilità e morbidezza del tessuto. Da evitare, invece, l’uso di solventi o sostanze aggressive che potrebbero degradare le caratteristiche tecniche dei materiali.

Asciugatura e conservazione

Il processo di asciugatura riveste un ruolo fondamentale nella preservazione delle proprietà tecniche delle calzature antinfortunistiche. 

L’esposizione a fonti di calore dirette o intense, ad esempio, può causare alterazioni irreversibili del tessuto, compromettendo le prestazioni di sicurezza del DPI. L’asciugatura deve avvenire in un ambiente controllato, con temperatura compresa tra 18 e 25 gradi centigradi e umidità relativa non superiore al 60%.

Durante i periodi di inutilizzo delle calzature, è fondamentale che il locale di stoccaggio sia ben ventilato, privo di esposizione diretta ai raggi UV e con livelli di umidità controllati per evitare alterazioni dei materiali. 

Sostituzione e durata delle calzature

Nonostante una corretta manutenzione possa prolungare la vita utile delle calzature antinfortunistiche, arriva il momento in cui devono essere sostituite per garantire la massima sicurezza. La durata dipende da diversi fattori, tra cui la frequenza d’uso, le condizioni di lavoro e la qualità dei materiali.

I segnali che indicano la necessità di sostituzione includono:

  • Deterioramento della suola: una suola consumata o con battistrada liscio compromette l’aderenza e la stabilità.
  • Danni strutturali alla tomaia: crepe, strappi o scollature possono ridurre la protezione offerta dalla calzatura.
  • Ridotta capacità di assorbimento degli urti: materiali ammortizzanti degradati possono aumentare il rischio di infortuni muscoloscheletrici.
  • Perdita delle proprietà protettive: nei modelli con puntale in metallo o composito, eventuali deformazioni possono compromettere la resistenza agli impatti.

Per garantire la conformità alle normative di sicurezza, infine, è consigliabile effettuare controlli periodici e sostituire le calzature almeno ogni 12-24 mesi, a seconda dell’intensità d’uso e dell’ambiente lavorativo.

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