Nell’International Podcast Day, la piattaforma Podcastiamo propone una guida in cinque passi per capire se un podcast ti sta davvero insegnando qualcosa
Il podcast non è più solo svago. È ormai diventata la nuova aula e il nuovo manuale dove sbloccare competenze. Durante il tragitto casa-lavoro, la pausa pranzo, le faccende di casa o lo sport sempre più persone aprono una piattaforma, si mettono le cuffie e premono play. Secondo recenti dati, il 58% degli ascoltatori afferma di aver imparato cose nuove grazie ai podcast, e il 50% dichiara che hanno influenzato le proprie opinioni su temi importanti.
Man mano che l’uso dei podcast si diffonde in Italia e da moda diventa un vero e proprio fenomeno culturale, anche le abitudini si stanno modificando. Tra i temi in crescita c’è proprio la formazione professionale (21%) che, posizionandosi subito dopo intrattenimento e inchieste, conferma come il podcast può essere uno strumento strategico di sviluppo personale.
Tuttavia, la grande disponibilità di contenuti crea un paradosso: con oltre 4,4 milioni di podcast disponibili a livello globale nel 2025 (fonte: DemandSage), individuare quelli davvero utili diventa sempre più difficile. Non sorprende quindi che molti ascoltatori finiscano per affidarsi al passaparola o ai suggerimenti degli algoritmi, rischiando di seguire contenuti casuali più che scelte consapevoli.
È qui che entrano in gioco strumenti capaci di dare visibilità alle produzioni di qualità, soprattutto a quelle indipendenti che altrimenti resterebbero sommerse. In Italia, una delle realtà che si muove in questa direzione è Podcastiamo, piattaforma nata nel 2024 che aggrega oltre 40.000 titoli esclusivamente in lingua italiana. Solo nella categoria “Educazione e Istruzione” sono disponibili più di 2.000 podcast, molti dei quali prodotti da esperti e creator di nicchia che difficilmente emergerebbero sulle piattaforme globali.
“Il valore del panorama podcast italiano spesso si nasconde nei contenuti di nicchia, realizzati da professionisti con competenze uniche ma con poca visibilità mediatica”, spiega Constantijn Vereecken, co-founder di Podcastiamo. “Il nostro obiettivo è contribuire a far emergere queste voci, trasformando semplici interessi in competenze concrete e applicabili nella vita quotidiana e professionale”.
Come capire in 5 mosse se un podcast ti sta davvero insegnando qualcosa
Con migliaia di opzioni disponibili, non è raro ritrovarsi ad ascoltare contenuti che non portano valore reale. Spesso ci si affida al passaparola o a suggerimenti casuali, ma questi approcci non sempre bastano per orientarsi nel mare magnum dell’offerta digitale. Il risultato è che molti ascoltatori seguono podcast scelti a caso invece di optare per quelli più utili e stimolanti per la propria crescita. Ecco cinque strategie per capire se un podcast ti sta davvero insegnando qualcosa:
1. Identificare le proprie frustrazioni professionali o relazionali
Prima di aprire qualsiasi app, è fondamentale fare un’analisi onesta: quali sono le situazioni lavorative o relazioni che generano maggiore stress? Quella frustrazione nasconde spesso la prima area di miglioramento da affrontare. Ad esempio, chi si agita durante le presentazioni dovrebbe concentrarsi su public speaking e storytelling aziendale, mentre chi evita le riunioni difficili potrebbe lavorare sulla gestione dei conflitti.
2. Trasformare i tempi morti in micro-sessioni formative
Quindici minuti di trasporto pubblico diventano perfetti per un episodio sulla finanza personale, mentre mezz’ora nel traffico si trasforma nell’occasione ideale per approfondire il time management. La strategia vincente consiste nel calibrare la durata del contenuto con il tempo disponibile, mantenendo sempre 2-3 podcast “pronti” per situazioni diverse.
3. Applicare la regola del “e se domani…”
Quali competenze servirebbero se si cambiasse ruolo domani? Non quelle necessarie per la posizione attuale, ma quelle richieste per il ruolo desiderato tra 6 mesi o un anno. Chi aspira a coordinare un team dovrebbe iniziare già oggi con contenuti su leadership, mentre chi punta al digitale dovrebbe immergersi in AI e marketing automation.
4. Uscire dalla propria bolla di interessi
Il podcast più utile è spesso quello che non si cercherebbe mai spontaneamente. Chi ama la tecnologia può scoprire nuove prospettive ascoltando filosofia, mentre chi pratica yoga trova in neuroscienze e psicologia strumenti per migliorare concentrazione e benessere. Un appassionato di storia che esplora podcast di economia, inoltre, sviluppa una comprensione più profonda delle dinamiche sociali. La contaminazione tra ambiti diversi fa nascere le idee più innovative e i cambi di prospettiva più significativi.
5. Applicare la regola dei tre episodi
Se dopo tre puntate non emerge nulla di immediatamente applicabile sul campo, è tempo di cambiare direzione. Non c’è spazio per contenuti generici o eccessivamente teorici quando l’obiettivo è la crescita professionale concreta. Il podcast giusto fornisce sempre un’idea, uno strumento o una strategia testabile nel proprio lavoro.