Un’agenzia di comunicazione è (quasi) per sempre: i consigli di Communikey per scegliere il partner giusto

“Meglio optare per una grande realtà o piccola agenzia?” e ancora “È più saggio lavorare con chi ha già esperienza in uno specifico settore e, magari, collabora con qualche competitor o è meglio evitare?”. Queste sono solo alcune delle domande da porsi prima di intraprendere il viaggio che condurrà alla scelta di un partner di comunicazione.

Per provare a rispondere a questi quesiti, Communikey – agenzia specializzata in progetti di comunicazione integrata che strizza l’occhio al mondo digital – ha raccolto alcuni consigli che aiutino le aziende a valutare il partner giusto a cui affidare la strategia di marketing, social e PR.

“Scegliere un’agenzia di comunicazione – precisa Simona Gelosa, PR Manager di Communikey – non è affatto semplice. Anche dopo aver ridotto la rosa dei possibili candidati, arrivare alla scelta definitiva può rivelarsi più complicato del previsto. Purtroppo non esiste una formula magica per non commettere errori, ma ci sono alcuni elementi che probabilmente possono aiutare a compiere la scelta migliore. Il primo aspetto, probabilmente il più scontato, è la fiducia che rappresenta l’elemento fondamentale affinché si crei una relazione duratura e proficua per tutti. Su questo non è possibile scendere a compromessi”.

Il secondo elemento chiave sono, poi, le competenze reali che, per quanto possibile, andrebbero verificate magari raccogliendo alcuni feedback da altre imprese o professionisti che hanno lavorato insieme all’agenzia di comunicazione su progetti che, in qualche modo, possano avere punti in comune con quello che l’azienda dovrebbe realizzare.

A questo si collegano, infine, altri due punti: tipologia di struttura e team dedicato. Non bisogna cadere nell’errore di voler a tutti i costi una agenzia internazionale e di grandissime dimensioni perché, alle volte, può essere più efficace optare per una struttura più snella ma, magari, con competenze specifiche su un settore particolare e/o di nicchia. Avere un team dedicato, inoltre, è davvero un plus perché cambiare interlocutori con grande frequenza, alla lunga, può far dilatare i tempi di implementazione e gestione delle varie attività.

“Uno dei più grandi dilemmi, perfettamente leciti, di chi si trova a scegliere un partner – conclude Simona Gelosa – è la questione competitor. In alcuni casi, magari per policy aziendale, si tende ad escludere a priori chi lavora con aziende che appartengono al medesimo settore. Io credo, però, che questo non rappresenti sempre un limite, anzi. Chi lavora in comunicazione, come PR o come social media manager è, prima di tutto, un professionista altamente qualificato che ha tutte le competenze per poter gestire le attività di comunicazione di aziende che operano nello stesso mercato, senza per questo compromettere il business di nessuno. Lo fanno, direi da sempre e con successo, agenzie che lavorano per i brand di moda e design o per gli artisti. Perché dovrebbe essere un problema per gli altri?”.

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