Nuovo studio Retviews by Lectra: il mercato del lusso nel 2025, fra strategie di protezione dei margini e nuovi pezzi iconici

  • Un’unica sfida, approcci diversi: alcune maison puntano su prodotti ultra-luxury, altre riducono i prezzi dei prodotti entry-level
  • Eliminando modelli simili dal prezzo più basso, i brand orientano i consumatori verso fasce premium
  • Charms: il nuovo “piccolo articolo in pelle”, punto d’accesso al lusso

Dopo oltre un decennio di crescita ininterrotta, oggi il mercato del lusso in ambito fashion sta registrando un rallentamento più marcato, tanto che le vendite di beni di lusso a livello globale sono scese da 369 miliardi di Euro nel 2023 a 364 miliardi nel 2024 (secondo Bain & Co.), mettendo in luce le fragilità di un modello a lungo sostenuto da aumenti aggressivi dei prezzi. In questo contesto, Lectra – protagonista nelle soluzioni per l’Industria 4.0 nei settori fashion, automotive e arredamento, ha analizzato i dati in tempo reale di Retviews – la sua soluzione basata sull’intelligenza artificiale specializzata nella competitive intelligence e nel benchmarking automatico – per identificare approcci strategici volti a fronteggiare l’attuale mercato.  

“Il rallentamento del settore del lusso in ambito fashion segna un punto di svolta per i brand, chiamati a ripensare strategie storicamente basate su logiche di prezzo. In quest’ottica, l’accesso a dati aggiornati e comparabili diventa fondamentale per comprendere i reali comportamenti dei competitor e le aspettative dei consumatori”, commenta Antonella Capelli, President EMEA di Lectra. “Grazie a Retviews, noi di Lectra siamo in grado di supportare le aziende tramite uno strumento di competitive intelligence basato sull’intelligenza artificiale che consente di prendere decisioni più rapide, mirate e sostenibili. Solo chi saprà unire visione creativa e rigore analitico, infatti, potrà affrontare con successo le sfide del nuovo mondo del lusso”. 

Settore luxury nel 2025: una fase di rallentamento in atto  

Se in passato, per crescere, i marchi del lusso puntavano principalmente sugli aumenti di prezzo, ora stanno affrontando un momento di stallo: il loro potere di determinazione dei prezzi, infatti, si sta indebolendo a fronte di un minor potere d’acquisto da parte dei consumatori. 

In quest’ottica, i brand sono chiamati a ricalibrare le proprie strategie, da un lato considerando le oscillazioni del mercato, dall’altro valutando eventuali modifiche alle collezioni e assortimenti più snelli. 

La protezione dei margini è diventata l’obiettivo primario, spesso spingendo i marchi a rivedere il proprio posizionamento. Le strategie per difendere la “desiderabilità” sono diverse e talvolta contrapposte: se alcune maison stanno puntando ancora di più sui prodotti ultra-lusso, focalizzandosi su una particolare nicchia del mercato, altre hanno ridotto i prezzi dei prodotti entry-level per attrarre, invece, i consumatori aspirazionali (come nel caso, tra gli altri, di Louis Vuitton, Jil Sander, Lemaire, Miu Miu o Prada). 

Risulta dunque necessaria una strategia di resilienza specifica per il settore del lusso, considerando anche l’impatto recente dei dazi. Osservando l’indice dei prezzi dei marchi luxury, infatti, si nota come questo abbia registrato variazioni significative: ad esempio, in maggio e giugno i prezzi complessivi negli Stati Uniti sono cresciuti molto di più rispetto ai mercati europei di riferimento per ciascun brand. Tuttavia, se i brand di massa e premium tendono spesso a concentrare gli aumenti di prezzo negli Stati Uniti per proteggere la domanda negli altri mercati, le maison del lusso hanno più margine per agire a livello globale, ridistribuendo gli aumenti di prezzo sui diversi Paesi.  

Dinamiche di prezzo sui beni iconici in pelle 

I prodotti must have restano una pietra miliare nel settore del lusso, in quanto attirano e coinvolgono anche i clienti aspirazionali, soprattutto nel segmento borse. I dati di Retviews mostrano che, a livello globale, la Cina è il Paese dove queste costano di più, con sovrapprezzi di diverse centinaia di dollari rispetto a Giappone ed Europa per marchi come Gucci, Prada o Miu Miu. 

L’attuale clima economico e le variazioni nella domanda dei consumatori, però, stanno trasformando il modo in cui tra i brand luxury vengono proposti anche i prodotti in pelle di punta.  

Eliminando modelli quasi sovrapponibili dal prezzo più basso, i brand stanno orientando i consumatori verso fasce di prezzo più alte, rafforzando il proprio posizionamento di punta.  

Inoltre, i marchi stanno lavorando a una riduzione della gamma di taglie offerte, come si è visto ad esempio con la Miu Miu Arcadie, esaurita nel 2024, e la Jodie di Bottega Veneta, un tempo disponibile in cinque misure e ridotta a tre nel 2024. In questa stessa logica, Bottega Veneta ha anche rimosso la Candy Jodie, la sua taglia più piccola, allineandosi alla tendenza più ampia che vede il calo di popolarità delle borse extra-piccole a favore di silhouette più grandi e oversize. 


Nuovi pezzi mush have? Tendenze accessori: il boom dei charms 

 
Gli accessori continuano a essere un elemento centrale nelle collezioni dei brand, tanto che il trend più recente sono i charms per borse. Per i consumatori più attenti al budget, questi stanno emergendo come il nuovo “piccolo articolo in pelle” che offre un punto di accesso al mondo del lusso e marchi come Coach, COS e Reformation stanno intercettando la domanda con opzioni luxury a prezzi più contenuti. 

I dati di Retviews mostrano che anche le maison del lusso più prestigiose stanno capitalizzando su questo boom, ampliando le proprie linee di charms per borse e fissando prezzi che riflettano il proprio posizionamento premium. 

Lo studio evidenzia inoltre che, a differenza di altre categorie di accessori che hanno registrato per lo più un calo nell’ultimo anno, i charms per borse e i portachiavi hanno invece visto un aumento significativo, con una crescita del 51% nell’assortimento tra il 2024 e il 2025. 

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