Creatività Gentile, Flowerista lancia una call per sostenere l’innovazione delle industrie creative

30 storie di creatività italiana saranno protagoniste di Creatività Gentile VOL. 1, progetto finanziato con una campagna di crowdfunding che ha lo scopo di sostenere il futuro delle industrie creative a partire dall’esempio fornito da chi sta rivoluzionando il proprio settore in chiave ESG.

#conlacreativitàsimangia, è questa la visione che fa da sfondo al lancio di Creatività Gentile VOL. 1, progetto realizzato da Flowerista, ecosistema di servizi digitali che accompagna i creativi verso la realizzazione del proprio sogno imprenditoriale. L’idea nasce da Sara Malaguti, ex borsista classe 1984, con l’obiettivo di sostenere l’innovazione delle industrie creative attraverso l’esempio di 30 storie italiane che stanno rivoluzionando il loro settore in chiave ESG (environmental, social and corporate governance). Per finanziarlo, è stata lanciata una campagna di crowdfunding sulla piattaforma Idea Ginger che si chiuderà il 25 febbraio.

Al via la selezione delle 30 storie e la raccolta che finanzierà Creatività Gentile VOL. 1

Creatività Gentile VOL. 1, manuale in uscita a maggio 2022, raccoglierà 30 storie di creativi italiani che, con il loro business innovativo, stanno rivoluzionando un intero settore nel pieno rispetto dell’ambiente, delle comunità e della forza lavoro. Lo scopo è favorire il rilancio delle industrie creative a partire dal basso. La call to action è rivolta a persone e realtà composte al massimo da 5 risorse tra architetti, ceramisti, professionisti del benessere e della comunicazione, fashion designer, flower & garden designer, graphic designer, fotografi, illustratori, home decor designer, interior designer, jewelry designer, musicisti, produttori di cosmetici, web designer, wedding planner e yoga teacher e non solo.

Il 19 gennaio è partita la campagna di crowdfunding che sosterrà la pubblicazione del volume in formato digitale e cartaceo. La sua chiusura è prevista per il 25 febbraio 2022. L’obiettivo minimo di raccolta è 6.000 euro.

Nove professionisti attivi nelle creative industries e sensibili ai temi ESG mi affiancheranno nella valutazione dei candidati: Giusi Silighini, Content Creator e già direttrice di CasaFacile, mensile Mondadori, Francesca Giovannini, Content Creator e fondatrice di The BlueBird Shop, Lia Di Muro, Dottore Commercialista, Roberta Ligossi e Costanza Tomba, Fondatrici di Ta-Daan, Agnese Agrizzi, Fondatrice di Idea Ginger, Francesca Mari, Digital Product Manager di Flowerista, Isabella Pensa, interior designer e boutique manager di Flowerista e Valentina D’Adda, fondatrice di Artigianime e Community manager di Flowerista. La selezione premierà il coinvolgimento attivo delle comunità locali e delle fasce deboli della popolazione, l’impatto sull’ambiente e l’apprezzabilità di modelli organizzativi innovativi propri di chi non è ancora stato protagonista dei dibattiti mediatici”, approfondisce Sara Malaguti, founder di Vivarium e ideatrice di Flowerista.

Perchè finanziare un progetto rivolto ai freelance e alle piccole startup?

Da un’indagine condotta da Flowerista, emerge che l’innovazione delle industrie creative parte dal basso, da chi sceglie di investire le proprie risorse sulla realizzazione di un progetto imprenditoriale nuovo: nella maggior parte dei casi, infatti, non esiste un mercato di riferimento online, esistono solo strumenti utili a dare origine a un’innovazione disruptiva come, ad esempio, il digitale. Abbattuti i tabù legati alla paura di lanciare e finanziare nuovi mercati online da un lato e di creare un rapporto di fiducia con il digitale dall’altro, infatti, il 70% tra coloro che non possiedono ancora una partita iva, afferma di voler avviare una propria attività a breve dopo un percorso di consulenza formativa e strategica. In questo scenario il miglior alleato, secondo Flowerista, è il Digitale Gentile, un digitale diffuso attento all’ambiente, alla società e ai modelli organizzativi.

Con Creatività Gentile VOL. 1 vogliamo alzare il velo sulle partite IVA italiane, ancora considerate un ripiego al posto fisso. Oggi diventa imprenditore di sé stesso chi sfrutta la creatività motivata da un talento creativo e da uno sguardo laterale che può diventare un lasciapassare per il futuro. La creatività, per me, non si riferisce solo alla sfera dell’artigianalità: è soprattutto astratta e mira a rivoluzionare l’universo dei servizi”, conclude Sara Malaguti.

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