Dallo streaming di Netflix al lavoro ibrido, ecco come le aziende possono ripensare la postazione da casa guardando alla sicurezza e all’ambiente

Se lo smart working sta salvando molte aziende durante l’emergenza sanitaria, a non essere molto al sicuro sono i nostri dati, insieme a quelli di altre migliaia di persone, contenuti nei computer dei dipendenti di enti pubblici, in particolare, ma anche di organizzazioni e istituti privati.

L’adozione dello smart working massivo ha evidenziato, infatti, diverse fragilità tecnologiche, soprattutto nel settore dell’industria e della progettazione, portando di conseguenza molte aziende a investire su sistemi hardware, oltre a pc, tablet e connessioni, per consentire a un più ampio numero di dipendenti di portare avanti attività compatibili con il lavoro da remoto.

Tra dispositivi obsoleti e non protetti, con connessioni non sicure e personale con un basso livello di digitalizzazione, infatti, l’ingresso di malware e virus nei sistemi ha creato non poche complicazioni nei server aziendali, soggetti sempre più spesso ad attacchi a causa del basso livello di sicurezza. Tra le falle di un modello di lavoro da casa non controllato, inoltre, non mancano un aumento esponenziale dei consumi, in particolare a carico del dipendente, e un innalzamento dell’inquinamento, a partire da un’elevata impronta di carbonio, prodotta dal trasferimento dei dati, dai siti web o da strumenti digitali non aggiornati: sono circa 1,8 miliardi i siti web disponibili oggi su internet e ogni pagina di un sito vista da un utente produce mediamente circa 1,76 grammi di CO2. Il trasferimento dei dati richiede elettricità, e questo crea un’alta percentuale di emissioni di carbonio che incidono inevitabilmente sul cambiamento climatico, così come le emissioni causate dai notevoli consumi di energia elettrica dei data center che ospitano siti web e servizi cloud utilizzati quotidianamente.

Postazioni VDI: efficienza, sicurezza e controllo dei consumi con lo streaming video

A trovare una soluzione sviluppando postazioni virtuali in pochi minuti, anche per lavori complessi, con un alta esigenza di sicurezza integrata e un’ottimizzazione dei costi e dei consumi superiore ai normali dispositivi dati in dotazione per il lavoro da remoto è beanTech (www.beantech.it), realtà informatica friulana specializzata nell’integrazione di soluzioni informatiche per le imprese. L’azienda, partner certificata Dell Technologies, Microsoft, Dassault Systèmes, NVIDIA, VMware, ha proposto una soluzione innovativa basata su server Dell Technologies, software di virtualizzazione VMware e tecnologia NVIDIA Virtual GPU che permette di centralizzare la potenza di calcolo delle workstation grafiche tradizionali nel data center aziendale aumentando prestazioni, efficienza e riducendo i costi. 

Di cosa si tratta? Con l’obiettivo di dare un approccio ibrido al lavoro, le VDI (Virtual Desktop Infrastructure) sono postazioni virtuali che combinano la tecnologia NVIDIA, cioè la virtualizzazione delle schede grafiche, in grado creare e distribuire in pochi minuti ambienti di lavoro virtuali sicuri e controllati, poiché hanno la particolarità di trovarsi all’interno del Data Center dell’azienda o in cloud, che permettono di far lavorare le persone con efficienza in qualsiasi luogo si trovino, abbattendo anche molti dei costi “da casa.” L’architettura VDI, inoltre, è più sicura del normale utilizzo di un computer, grazie alla elevata capacità di proteggere i dati che non possono essere copiati all’esterno dell’organizzazione.

“Con le soluzioni VDI si ottiene un’ottimizzazione di altissimo livello nel trasferimento dei dati verso la postazione dell’utente finale, poiché si va a dare all’utente un semplice streaming video: un flusso video che parte dalla sede dell’azienda e arriva sul dispositivo, con cui è possibile interagire e monitorare cosa succede dall’altra parte. Possiamo tradurlo come un’esperienza simile a quella che siamo comunemente abituati nei salotti di casa nostra quando utilizziamo un servizio di streaming video come Netflix o Amazon Prime, con la differenze che, dall’altra parte, ho il mio virtual desktop e posso interagire con esso. In questo modo tutti i dati rimangono al sicuro all’interno del datacenter e sono in grado di erogare questo servizio anche a collaboratori esterni dell’azienda mantenendo intatta l’integrità e la sicurezza del dato”, spiega Adam Strizzolo, IT System Architect di BeanTech che dal 2018 fa parte della nicchia dei 25 esperti mondiali scelti da NVIDIA per la vGPU Community Advisor.

Dati al sicuro e meno sprechi alla velocità di un caffè

Nel caso sorgano problemi, la tecnologia permette il ripristino di una postazione di lavoro in pochi minuti: il tempo di una pausa caffè, senza perdere nulla dell’esperienza utente o dei suoi dati. L’implementazione della componente GPU operata da beanTech, tecnologia che garantisce performance ineguagliabili anche nel caso di semplici postazioni da ufficio, permette inoltre di creare migliaia di postazioni identiche, mantenendo una logica di management estremamente semplice. Un’altra delle particolarità di questi sistemi, infine, è la prerogativa di migliorare l’ambiente di lavoro in termini di organizzazione, risparmio e qualità dell’aria, che lo rendono più sano sia per emissioni che per consumo energetico.

“Le VDI hanno un ciclo di vita più lungo rispetto ai normali sistemi, che permettono quindi di avere costi più uniformi, diluiti nel tempo: ogni macchina funziona alla stessa velocità ed esattamente allo stesso modo, così da rendere i consumi uniformi e, soprattutto, più controllati”, conclude Strizzolo.

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