A che punto siamo in Italia con la digital transformation? Stando al più recente Digital Economy and Society Index (DESI), su 27 Paesi membri dell’Unione Europea l’Italia risulta 20esima per livello di digitalizzazione complessiva; lontana da Paesi simili per dimensioni e caratteristiche socio-economiche.
Tuttavia, in un quadro poco incoraggiante, soprattutto per quanto attiene al capitale umano, si evidenziano degli indicatori che mostrano dei margini di miglioramento, tra questi:
- l’ingente quota di imprese che utilizzano la fatturazione elettronica, per la quale l’Italia è prima in Europa;
- il livello di adozione dei servizi in Cloud di medio-alta sofisticazione, attestato in Italia al 38% contro la media UE del 26%;
- la quota di piccole-medie imprese che possiedono un livello di intensità digitale almeno di base, che si attesta al 69% contro la media UE del 60%.
Timidi segnali che testimoniano come la digitalizzazione tra le PMI in Italia abbia subito un importante slancio nel corso dell’ultimo anno, soprattutto per quanto riguarda l’aspetto tecnologico. A riprova di ciò, Aruba Business – la divisione del Gruppo Aruba nata nel 2015 come punto di riferimento per quanti cercano un partner tecnologico affidabile con il quale poter arricchire la propria offerta di servizi web – ha sviluppato un’indagine sulla digitalizzazione in Italia in ambito PMI che ha coinvolto le testimonianze di 349 Partner.
Dall’indagine emerge come 9 partner su 10 siano stati testimoni nell’ultimo anno di un’accelerazione in tema di digitalizzazione, percepita dagli stessi come un’opportunità e non come un obbligo o un dovere.
Come si spiega, dunque, il risultato italiano dell’ultimo report DESI? Con molta probabilità, la risposta va ricercata nel concetto stesso di digital transformation, intesa come un insieme di cambiamenti prevalentemente – ma non solo – tecnologici, in quanto anche culturali, organizzativi, sociali, creativi e manageriali. Spesso, infatti, si ritiene erroneamente che la trasformazione digitale abbia a che fare esclusivamente con la tecnologia, ma così non è.
Dalla survey di Aruba Business emerge, infatti, che, sebbene le aziende italiane stiano abbracciando la digitalizzazione in ambito tecnologico, sul fronte strutturale e culturale la strada da percorrere è ancora lunga:
- il livello medio di digitalizzazione delle imprese è percepito come tendenzialmente insufficiente (secondo il 42% dei rispondenti) o appena sufficiente (44%);
- il livello di formazione sul tema è valutato insufficiente da 7 Partner su 10;
- secondo la metà dei Partner, inoltre, le aziende non sono neanche pienamente consapevoli del loro ritardo in materia di digitalizzazione.
Come intervenire quindi? Innanzitutto, cercando di sostenere un vero e proprio cambio nella cultura aziendale. La capacità di condurre con successo una trasformazione digitale del business è determinata in buona parte da una strategia mirata, implementata da manager mossi dal desiderio di far nascere una cultura aziendale in grado di governare il cambiamento. In questo senso, creare una cultura che accolga la digital transformation consente ad un’organizzazione di interrogarsi sui propri modelli comportamentali, mettendoli a disposizione dell’innovazione.
La tecnologia, dunque, è essenziale per raggiungere risultati concreti di digitalizzazione ma da sola non basta. Il motore della digital transformation è rappresentato da chi lavora quotidianamente al fianco delle aziende, stimolando non solo un cambiamento tecnologico ma anche e soprattutto culturale.
I risultati della ricerca di Aruba Business legati al livello di digitalizzazione tra le PMI in Italia sono stati presentati in anteprima ai Partner dell’azienda nel corso dell’evento “Next Digital Journey”, il primo dedicato agli ormai oltre 20.000 partner di Aruba Business. I risultati completi dell’indagine sono disponibili su richiesta.