A meno di un anno dalla sua nascita, Faire.ai pubblica sul sito le prime API della piattaforma, rendendole accessibili e testabili a tutti.
Faire.ai aiuta banche, fintech e istituzioni finanziarie ad analizzare dati personali e transazionali degli utenti, offrendo un nuovo modello inclusivo e innovativo per la valutazione del merito creditizio.
Sono live da oggi le prime API di Faire.ai (https://www.faire.ai/), fintech B2B specializzata nell’automazione del credito al consumo che sfrutta l’open banking (PSD2) come fonte di dati e utilizza il machine learning e l’intelligenza artificiale per stimare i modelli di rischio dei consumatori.
Faire.ai permette il calcolo di oltre 100 indicatori determinati sui dati personali e transazionali di clientela retail. Tramite essi, è possibile valutare la natura delle entrate, la tipologia e le abitudini di spesa, il livello di indebitamento, la capacità di risparmio e metriche utili a valutare la capacità del cliente di sostenere un prestito. Gli scenari tipici per l’utilizzo sono o banche che vogliono svolgere una profilazione della propria customer base, in modo da applicare logiche di upselling, cross selling o pre-scoring per prodotti finanziari ad alto valore tecnologico, oppure istituzioni finanziarie che utilizzano i KPIs per valutare l’eleggibilità del cliente che chiede un prestito.
“Oggi per noi è un giorno importante – spiega Gianluigi Davassi, CEO di Faire.ai – Fin da quando siamo partiti abbiamo sempre avuto come obiettivo che la nostra piattaforma fosse accessibile a tutti. Tutto il team di sviluppo, guidato da Gilberto Taccari, ha fatto un lavoro eccezionale. Oggi facciamo un passo fondamentale verso la scalabilità della soluzione. Da oggi, infatti, tutti i nostri partner potranno valutare autonomamente il nostro motore di calcolo di KPIs e scoring creditizio potenziato da AI e Machine learning”.
Gilberto Taccari, Head of Technology dell’azienda, commenta: “Abbiamo raggiunto una traguardo che aspettavamo da tempo, mostrare il prodotto che siamo riusciti a costruire in pochi mesi. Con la pubblicazione delle prime API della piattaforma vogliamo pubblicare le funzionalità che la nostra soluzione di analytics offre ai nostri partner. Siamo nati pensando all’open banking; vogliamo crescere abbracciando la filosofia dell’open finance.”
L’approccio di sviluppo dell’azienda è stato quello di immaginare le API non come un middleware di comunicazione di informazioni ma come un vero e proprio prodotto. Spiega infatti Cristina Bonacina, Head of Product: “Ogni API è stata pensata e costruita per semplificare e portare valore alle banche, fintech o istituzioni finanziarie che la utilizzano. Questo è il classico approccio utilizzato quando si pensa ai prodotti B2C: si analizzano i bisogni di un gruppo di utenti e si crea il prodotto più adatto alle loro esigenze, app, website o e-commerce che sia. Noi abbiamo fatto lo stesso, applicando tale approccio però al mondo B2B della tecnologia dove i nostri clienti sono i partner finanziari in cerca di nuove soluzioni innovative. Siamo passati da un approccio customer oriented a uno partner oriented. Ogni API per noi è una feature di prodotto il cui sviluppo è gestito come tale.”
Nella seconda metà dell’anno, Faire.ai prevede di rilasciare anche la restante parte delle API che permetterà ai partner di gestire anche i propri prodotti di lending.