Fulgar E Pompea Una Storia Virtuosa Per Una Filiera Tessile Sostenibile

Un impegno tangibile e fattivo per il futuro del tessile moda Made in Italy. Una case history pressoché unica dove un giovane imprenditore di seconda generazione, sensibile e lungimirante su temi quali la sostenibilità e l’economia circolare coniuga sapientemente l’eccellenza della manifattura italiana con l’innovazione tecnologica e la ricerca scientifica. Un percorso che parte dalla materia prima, rivoluziona la produzione e l’offerta dei filati e arriva fino al prodotto per il consumatore finale. È la storia di Alan Garosi – Co-owner e Head of Marketing del gruppo Fulgar , oggi alla guida anche di Pompea, acquisita nel 2019.

Una storia che mostra come – proprio partendo dalla scelta di materiali e processi produttivi innovativi – si possa dare vita a un’intera filiera orientata alla sostenibilità e a un’offerta  di prodotti al consumatore in linea con le nuove richieste del mercato. 

Lo testimonierà direttamente Alan Garosi al Talk organizzato nella giornata di apertura del Salone Filo  (Allianz MiCo Milano Convention Center) mercoledì 22 febbraio alle ore 10.30 in cui racconterà  l’evoluzione dei processi e delle strategie delle sue aziende Fulgar e Pompea.  “Tutto è partito con Fulgar dove la sostenibilità rappresenta uno degli asset chiave aziendali da oltre un decennio con costanti investimenti che hanno portato all’efficientamento dei processi produttivi e a partnership con il mondo dell’innovazione tecnologica che hanno reso possibile la creazione di un intero portfolio green. Il filato Q-CYCLE®, ottenuto attraverso un processo che consente di trasformare i rifiuti di plastica post-consumo in olio di pirolisi, deriva dal riciclo di copertoni a fine vita ne rappresenta l’ultima novità.” Afferma Garosi che prosegue: “Un’expertise unica quella maturata in Fulgar che mi ha guidato anche nella strategia di sviluppo di Pompea, il brand del gruppo anch’esso protagonista nella sostenibilità e nel recycling. Ogni materiale utilizzato nella produzione, infatti, viene lavorato affinché possa avere una seconda vita. L’azienda ricicla così oltre l’80% di quanto entra nel processo produttivo.”

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