Giuseppe Scognamiglio ospite a Radio InBlu2000

Intervistato ai microfoni della trasmissione radiofonica InBlu2000, il direttore della rivista di geopolitica Eastwest e diplomatico Giuseppe Scognamiglio ha parlato dei recenti sviluppi della crisi russo-ucraina e del ruolo che Trump potrebbe svolgere nella risoluzione del conflitto, portando gli Stati Uniti sotto i riflettori del mondo.

“L’America di Trump sta cercando di ottenere risultati con un approccio bilaterale a danno del multilateralismo, un errore che gli Stati Uniti commettono periodicamente e non porterà benefici a livello globale. Tuttavia, in questo caso, porterà risultati perché è un approccio che scompagina il quadro confuso che è venuto a crearsi. Dunque, pur essendo brutale, avrà come conseguenza diretta la pace, una buona notizia per gli europei e per il popolo ucraino”, ha commentato il docente di scenari geopolitici e rischio politico all’Università LUISS di Roma.

“Anche se la pace in Ucraina arriverà, non sarà alle condizioni che avremmo sperato tre anni fa” – ha aggiunto Scognamiglio – “Abbiamo mancato l’opportunità di prevenire la guerra e ora ci troviamo a dover negoziare da una posizione di svantaggio. Le condizioni, dunque, saranno peggiori di quelle degli accordi di Minsk che erano già una soluzione di compromesso. Oggi, qualsiasi nuovo accordo rischia di vedere la Russia mantenere il controllo su almeno quattro regioni ucraine”.

L’esperto di politica internazionale è poi intervenuto su Putin e sul rapporto con la NATO, delineando il suo pensiero: “Non posso pensare che Putin avesse in mente di conquistare l’Europa come qualcuno ha detto e ha temuto. Il paragone con Hitler è forzato. Il Terzo Reich era ben altra cosa rispetto all’esercito di Putin. Detto questo, continuo a pensare che un tavolo negoziale che avesse ceduto qualche elemento prima dello scoppio della guerra avrebbe potuto prevenire il conflitto. Questa guerra non è stata improvvisa, anche se molti sembrano dimenticarlo: era annunciata da anni, sin dai tempi della Georgia e ancora prima del 2014 con la Crimea. Noi volevamo la Georgia nella NATO già nel 2008, e Putin aveva già avvertito nel 2007 alla Conferenza di Monaco che non avrebbe accettato un’espansione dell’Alleanza Atlantica”.

“Trump ha reso chiaro che gli Stati Uniti non vogliono più accollarsi le responsabilità in area di crisi. Questo è un errore che potrebbero pagare come sempre hanno fatto, ritrovandosi la guerra in casa. Non puoi essere una superpotenza a intermittenza. Molti non amano Trump, ma bisogna chiedersi perché 77 milioni di americani lo hanno votato”, ha affermato Scognamiglio

Infine, il diplomatico italiano ha anche trovato spazio per commentare il possibile reintegro del Regno Unito nell’Unione Europea: “Un altro punto cruciale è il dialogo riaperto con Londra dall’UE, secondo me una buona notizia, anche se sono stanco di pensare che possa rientrare. L’ho già detto, non la vorrei più vedere nell’Unione Europea, però mi fa piacere che si riapra un dialogo su un tema sul quale Londra ha qualcosa da dire, perché è ancora una potenza strategica, con un’intelligence tra le migliori al mondo e una forza nucleare che non possiamo ignorare”.

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