Jeff Bezos investe in Ula, il nuovo ecommerce indonesiano

La startup ha chiuso un round Serie B da quasi 90 milioni di dollari.

L’uomo più ricco del mondo, Jeff Bezos, è tra i nuovi investitori di Ula, startup indonesiana con nemmeno due anni di vita e che in così poco tempo ha chiuso prima un round Serie A da 20 milioni di dollari (gennaio 2021) e poi un Serie B da 87 milioni di dollari. Qual è il suo business? Si occupa di favorire la digitalizzazione dei piccoli commercianti – 70mila le attività registrate che ne utilizzano i servizi – favorendo un ecommerce agile e con pochissimi intermediari. «Ogni settimana un negozio di alimentari potrebbe aver bisogno di procurarsi i prodotti anche da 50 fonti diverse, come grossisti e distributori», ha spiegato Derry Sakti, cofounder di Ula. L’ecommerce è B2B, ovvero non guarda ai clienti finali, ma ha sviluppato le proprie tecnologie soltanto per le piccole realtà commerciali.

Con Ula Bezos guarda all’Asia

La startup ha l’obiettivo di facilitare la vita dei commercianti, offrendo loro una supply-chain, o catena di approvvigionamento, decisamente più snella. Come si legge su TechCrunch, l’interesse di Bezos in Ula (non è nota la cifra dell’investimento) potrebbe derivare dal fatto che Amazon – di cui ha lasciato l’incarico di Ceo pochi mesi fa – ancora non è riuscita a penetrare nei ricchi mercati asiatici. L’investimento in Indonesia non è l’unico nel continente: il fondatore dell’ecommerce più noto nel mondo occidentale ha gli occhi puntati sull’India, dove nei mesi scorsi era arrivato con un fondo da 250 milioni di dollari per le startup.

In Indonesia, stando a quanto si legge sulla stampa online, il settore dei cosiddetti mom-and-pop store (termine usato per indicare le piccole attività a conduzione famigliare) rappresentano l’80% del commercio al dettaglio, settore che nel paese vale 380 miliardi di dollari. Con quest’ultimo aumento di capitale, Ula ha intenzione di espandersi in nuove città, sperimentando anche il trend sempre più in crescita del buy now, pay later come riporta Bloomberg. Ma come è possibile che una startup agli esordi riesca a raccogliere simili cifre, purtroppo ancora impensabili in Italia? Senz’altro ha aiutato la competenza nel settore innovazione dei fondatori: Nipun Mehra è un ex dirigente di Flipkart in India ed ex partner di Sequoia Capital India; Alan Wong ha lavorato in Amazon; Derry Sakti è stato attivo per P&G in Indonesia; e Riky Tenggara ha operato con Lazada e aCommerce.

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