Ripensare le campagne pubblicitarie in tempi di Covid-19

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Se da un lato questo virus ha costretto le persone a casa e le ha incollate allo schermo dei propri device, dall’altro lato il virus ha frenato le aziende per la complessità di gestione della situazione. Vuoi per timore, vuoi per prudenza c’è stato così un radicale cambio di marcia negli investimenti pubblicitari da parte delle aziende.

Il tempo si dilata e gli acquisti online sono sempre più attenti: si dà importanza al concetto di spendere meno e meglio e si dedica più tempo a leggere la “descrizione prodotto” e non solo. C’è una nutrita letteratura online che ci racconta le tendenze di acquisto degli utenti come, ad esempio, questo recente articolo di SEMrush, che offre sempre ottimi spunti di riflessione.

SEMrush ha recentemente rivelato che il numero di ricerche della parola “comprare online” è salita alle stelle a marzo e ha resistito in classifica anche ad aprile. Questo dimostra che c’è un numero sempre più alto di persone che si avvicinano al mondo degli acquisti online. Alcuni consumatori muovono i loro passi negli acquisti online proprio adesso, in piena crisi. Ecco che la tecnologia dovrebbe essere un facilitatore umano, un modo per rendere le cose più fluide e veloci ma non tutti i siti sono a portata di prime esperienze di acquisto online.

La situazione instabile, l’incapacità di convertire i budget marketing in maniera rapida, hanno fatto sì che le piccole e medio-grandi imprese abbiano frenato l’investimento pubblicitario.

L’immagine sotto ci mostra lo scostamento pubblicitario tra febbraio e marzo 2020 evidenziando il taglio drastico di investimento per quelle aziende che spendevano da 1000 USD a 5000 USD al mese.

Le uniche aziende che hanno aumentato gli investimenti in pubblicità sono quelle del settore salute & bellezza e fitness perché la quarantena ci ha permesso di prenderci più tempo per curare noi stessi in casa.

Le uniche aziende che hanno aumentato gli investimenti in pubblicità sono quelle del settore salute & bellezza e fitness perché la quarantena ci ha permesso di prenderci più tempo per curare noi stessi in casa.

Google ha recentemente dichiarato che le sue entrate dovrebbero diminuire di oltre 28,6 mila milioni di dollari nel 2020.

“Stiamo rivalutando il ritmo dei nostri piani di investimento per il resto del 2020 e ci concentreremo su un numero selezionato di importanti iniziative di marketing. Continuiamo a disporre di un solido budget di marketing, in particolare nel settore digitale, in molte aree di business“, ha affermato un portavoce della società.

Con la diminuzione degli investimenti pubblicitari, anche i costi della pubblicità sono diminuiti per la maggior parte. Ma allora cosa deve fare una PMI italiana per cercare di restare a galla?

  1. Mantenere la visione sul medio-lungo termine della propria attività.
  2. Non ancorarsi al proprio negozio o ristorante in attesa che il signor Mario Rossi torni a far visita.
  3. Spostare il proprio budget di marketing dall’offline all’online considerando che agli eventi ci tornerà presto ma non prestissimo.
  4. Concentrare i propri sforzi nel digitale approfittando anche dei costi pubblicitari.
  5. Cercare di mantenere il buonsenso quando si promuove attraverso una campagna. Aumentare la spesa per la pubblicità digitale significa pensare ai contenuti da mostrare in coerenza con le ricerche dell’utente senza mancare di sensibilità visto il periodo storico che stiamo attraversando.

ll panorama offline sta cambiando così come quello online. Infatti, online i consumatori sono collegati ad orari che prima i professionisti del marketing non hanno mai preso in considerazione.

Insomma, per affrontare al meglio il futuro, con convinzione e ottimismo, servono sostanzialmente tre ingredienti: orientamento al lungo periodo, coinvolgimento del vertice strategico e tempestività di intervento.

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