Sussidi europei anche per le microcar: Micro parla all’UE

  • In un contesto di crescente interesse verso la transizione elettrica, Micro, con i suoi prodotti per la micromobilità come Microlino, chiede all’Unione Europea di inserire i veicoli della categoria L7e nel calcolo della flotta CO2.
  • La richiesta da parte dell’azienda pioniera di micromobilità urbana giunge in un momento cruciale per l’industria automobilistica, poiché il 5 marzo l’UE presenterà il piano d’azione che decreterà il futuro del settore per i prossimi anni.
  • Includere le microcar come Microlino nel bilancio CO2dei produttori, significherebbe valorizzare e supportare attraverso sussidi economici una classe esclusivamente europea che consentirebbe di ridurre significativamente l’impronta di carbonio velocizzando il processo di transizione elettrica.
  • Parte della Microcar Coalition, Micro chiede ai decisori politici di eliminare le disparità tra le microcar e i grandi veicoli elettrici in favore di una migliore mobilità urbana e sostenibile.

Micro, azienda pioniera della micromobilità urbana, chiede all’Unione Europea di includere i veicoli appartenenti alla categoria L7e nel calcolo della flotta CO2. In questo modo, non solo i produttori delle grandi auto elettriche potranno beneficiare degli incentivi erogati dall’UE, ma anche i produttori delle microcar come Microlino, che a dimostrazione della propria mission, è stata recentemente insignita del premio “BEST IN CLASS 2025” come miglior veicolo elettrico leggero.

La richiesta di Micro, produttore della microcar più cool del momento, precede un periodo significativo per i produttori automobilistici. Il prossimo 5 marzo, l’Unione Europea stabilirà il piano d’azione che determinerà il futuro della mobilità nei prossimi anni. L’azienda chiede, quindi, l’inclusione al piano dei veicoli efficienti e sostenibili come le microcar, considerando che un cittadino europeo medio percorre solo 30km al giorno e che veicoli come Microlino non solo occupano meno spazio e consumano meno energia, ma generano anche il 90% in meno di polveri sottili rispetto a un SUV urbano. Inoltre, i sussidi che spetterebbero alla categoria L7e, categoria esclusivamente europea, valorizzerebbero l’innovazione e la produzione europea, in contrasto all’avanzata dei produttori cinesi nel continente.

Avendo accesso agli incentivi, le microcar potrebbero proporre costi meno elevati, usufruire al meglio delle risorse riducendone il consumo, ed arrivare ai consumatori come reale alternativa alla mobilità urbana. L’esclusione dal piano d’azione, risulterebbe in un limite nella transizione elettrica, poiché non tutti i consumatori possono passare ad un veicolo elettrico di grandi dimensioni e possedere un’alternativa sostenibile al veicolo endotermico per gli spostamenti urbani si presenta come una soluzione auspicabile.

Parte della Microcar Coalition, Micro parla ai decision maker europei, chiedendo attraverso un documento ufficiale di posizione di eliminare le disparità tra i veicoli elettrici di grandi dimensioni e le microcar. La richiesta presenta loro le conseguenze che la decisione di non includere questi veicoli nel nuovo piano d’azione porterebbe in termini ambientali e di risorse.

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