Welfare aziendale: l’intelligenza artificiale a supporto del benessere di dipendenti e stakeholder

Intervista a Ylenia Tattoli, People Consultant di HRCOFFEE.

Secondo quanto emerge dall’indagine Welfare Index PMI 2021, due imprese su tre intendono rafforzare l’impegno sociale verso i propri dipendenti (67,5%) e verso gli stakeholder esterni ovvero la comunità locale e la filiera produttiva (63,1%).

 Grazie al Sentiment Analysis, uno strumento specifico di People Analytics, è possibile conoscere le esigenze più profonde delle persone e costruire di conseguenza un piano di welfare aziendale mirato e sostenibile.

È ancora previsto a fine luglio il termine dello stato di emergenza stabilito dal Governo Italiano, nonostante l’impennata dei contagi da Covid-19 delle ultime settimane faccia ipotizzare possibili nuove misure restrittive. In questo contesto di disorientamento, le imprese si sono dimostrate vicine alle famiglie e attente ai bisogni dei dipendenti  promuovendo diverse iniziative di welfare aziendale. Come infatti emerge dall’indagine Welfare Index PMI 2021, il 42,7% delle imprese che hanno attuato iniziative a sostegno del benessere dei propri dipendenti nel 2020 e 2021, intende mantenerle anche in futuro e due imprese su tre hanno dichiarato di voler addirittura rafforzare l’impegno sociale verso le proprie persone (67,5%) e verso gli stakeholder esterni, ovvero la comunità locale e la filiera produttiva (63,1%).

Sempre dal report di Welfare Index PMI 2021, si evince che le iniziative di welfare aziendale hanno effetti positivi sulla produttività del lavoro (29,4%), sulla soddisfazione dei lavoratori e sul clima aziendale (34,5%), sulla fidelizzazione dei dipendenti (31,1%), sull’immagine e sulla reputazione dell’azienda (33,5%).

Lavorare sul coinvolgimento e il benessere delle persone favorendo e stimolando l’interazione tra i collaboratori è uno dei capisaldi di HRCOFFEE, la HR-Tech Company, specializzata nello sviluppo di software per il People Management e People Analytics, che ha elaborato nuovo modello di gestione del personale basato su un approccio people based (persone al centro), che consente di conoscere e mappare il sentiment e le esigenze più profonde dei dipendenti, grazie alla tecnologia “IBM Watson”.

“Grazie a piattaforme e app pensate per le persone otteniamo una considerevole riduzione del tempo investito per svolgere attività routinarie, tempo che potrà essere impiegato per un altro task lavorativo o semplicemente per la propria vita personale. La tecnologia può inoltre supportare i manager nell’arduo compito di definizione delle buone pratiche per creare un ambiente di lavoro sereno, sostenibile e soprattutto in linea con le esigenze delle proprie persone. Nello specifico i People Analytics, consentono di comprendere lo stato attuale dell’impresa e di individuare le azioni necessarie per migliorare il grado di welfare interno, partendo dai reali bisogni delle persone che vivono l’azienda” – ha affermato Ylenia Tattoli, People Consultant di HRCOFFEE.

La tecnologia IBM Watson alla base della piattaforma di HRCOFFEE

La tecnologia IBM Watson alla base del modello di gestione del personale people based, lanciato da HRCOFFEE è flessibile, capace di soddisfare le richieste del cliente e di modellarsi in base alla cultura organizzativa e all’utilizzo da parte dei dipendenti. La piattaforma ha  infatti una base comune per tutti ma prevede la possibilità di attivare funzionalità differenti a seconda della strategia aziendale.

“La nostra piattaforma è dotata di diverse aree personalizzabili, pensate appositamente per accogliere e raccogliere esigenze che nascono proprio dalle persone che abitano l’azienda. Quanto viene appreso è fondamentale per guidare le decisioni dell’HR che lavora costantemente sul miglioramento del bilanciamento tempo vita-tempo lavoro dei dipendenti. Comunicazione interna, formazione, autovalutazione, mappatura delle competenze e incremento del welfare e del senso di comunità aziendale sono solo alcuni degli ambiti che possono essere gestiti dagli strumenti digitali.” – ha dichiarato Ylenia Tattoli.

L’intelligenza artificiale a sostegno del Welfare aziendale: l’incremento post-covid

L’emergenza sanitaria vissuta in questi ultimi due anni ha cambiato le esigenze e i desideri delle persone, ha disegnato nuovi paradigmi lavorativi e ha fatto emergere nuove consapevolezze da parte non solo dei lavoratori bensì delle aziende stesse, che si sono trovate a dover mettere in atto strategie per garantire il benessere e la sicurezza dei propri dipendenti, in un momento di grande incertezza ed instabilità, grazie anche all’adozione di strumenti tecnologici per l’analisi del sentiment. Il welfare aziendale è diventato così un’ancora alla quale aggrapparsi, un elemento centrale del rapporto di lavoro e un fattore di motivazione e retention, tanto da rappresentare una priorità per 2 aziende su 3, come evidenzia l’ultima indagine Censis-Eudaimon.

Ylenia Tattoli ha affermato: “Ci suona sempre un po’ stonato dirlo, ma sarebbe scorretto affermare che la pandemia e lo stato di emergenza non abbiano contribuito a incrementare le richieste del nostro prodotto. Il bisogno era improvvisamente cambiato, e mentre le organizzazioni aziendali cercavano di riadattarsi ai nuovi equilibri, noi, che promuoviamo da tempo un metodo fino a poco tempo prima accessibile a pochi, siamo divenuti per tutti, ovviamente tutti coloro che hanno a cuore il benessere delle proprie persone.”

Dall’esperienza di HRCOFFEE emerge che le aziende che hanno implementato sistemi di intelligenza artificiale per la gestione delle risorse umane hanno poi attuato anche politiche interne a sostegno del welfare aziendale. In questo contesto però la tecnologia non è sufficiente perché un ruolo centrale e determinante per il miglioramento del benessere in azienda è rappresentato dal coinvolgimento dei dipendenti perché il welfare è per le persone.

“Pensiamo davvero sia stata una conseguenza naturale. Le aziende hanno avuto prova della relazione che sussiste tra benessere aziendale e benessere personale e muovono i loro team e le loro risorse a sostegno di attività interne che promuovano la crescita di questa UNICA IDENTITA’. Ci sono state aziende, per esempio, che hanno voluto avviare con noi processi di valorizzazione delle proprie persone partendo da piccole cose, come la celebrazione condivisa di un successo personale o addirittura, al di fuori dell’ambito lavorativo, di una nuova nascita. Un piccolo esempio a dimostrazione di come una strategia che tenga conto di ogni aspetto delle proprie persone possa impattare positivamente anche sulle loro famiglie, contribuendo a migliorare l’esperienza lavorativa e quotidiana dei dipendenti.” – Ha concluso Ylenia Tattoli.

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