BVA Doxa e l’impatto economico del Corona Virus

BVA Doxa ha provato a verificare lo scenario in evoluzione delle aziende che stanno affrontando gli effetti della pandemia sul loro business. Dalla ricerca, che ha coinvolto un campione di oltre 300 aziende italiane di diversi settori e dimensioni, risulta che per il 76% delle imprese intervistate l’impatto è stato negativo fin dall’inizio, mentre il 20% prevede di subire i primi effetti in aprile. Gli impatti, ritenuti gravi, colpiscono in ugual misura sia le aziende piccole, con meno di 50 dipendenti, che quelle grandi.

Sono sfavorevoli le prospettive sulla domanda interna: per 2 aziende su 3 l’emergenza influirà negativamente sulla domanda dei prodotti e dei servizi a livello nazionale, il 45% ritiene che dovrà affrontare un calo almeno del 10%. Molto incerte sono le prospettive sulla domanda di prodotti e servizi sui mercati internazionali.

Metà delle aziende pensa già di ridurre gli investimenti pubblicitari; il 49%, ridurrà le attività di advertising e media spending, mentre il 45% taglierà le attività di marketing. Altre riduzioni significative riguarderanno le politiche di sviluppo commerciale, il lancio di nuovi prodotti e servizi e le attività di ricerca e sviluppo.

Solo un’azienda su quattro dichiara che agirà sulle leve di marketing, mentre il 41% proverà a sfruttare il momento particolare per aumentare o mantenere la propria presenza mediatica.

Per rispettare le disposizioni governative e limitare il contagio, il 73% delle aziende italiane ha introdotto lo smart working esteso a un ampio numero di persone. In particolare, il 90% delle multinazionali straniere con una sede in Italia è già in smart working, mentre la percentuale cala se si osservano le aziende italiane con delle sedi estere (67%) e le aziende solo italiane (60%). Molte aziende italiane hanno così scoperto che lo smart working funziona e, per due aziende su cinque, in particolare quelle attive nei settori finance, utilities e TLC, i cambiamenti organizzativi introdotti in questo periodo potrebbero continuare anche a emergenza finita.

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