La logistica ed i trasporti si confermano un settore dinamico e in forte espansione – nonostante pandemia, guerra e inflazione in continuo aumento – che richiede competenze sempre più aggiornate ed offre interessanti opportunità di carriera, in Italia e all’estero. Le maggiori occasioni sono legate soprattutto a digitalizzazione e sostenibilità, ma non mancano richieste anche negli ambiti più tradizionali.
“In Italia e, più in generale, in quasi tutta l’Europa – precisa Orazio Stella, senior partner di Loriga&Associati, società di ricerca e selezione – la logistica ed i trasporti stanno vivendo un momento decisamente florido e ricco di opportunità professionali. Automazione e digitalizzazione, che hanno nettamente caratterizzato il settore negli ultimi mesi, saranno la chiave per il successo della logistica 4.0 che dovrà contare su professionisti sempre più specializzati e capaci di velocizzare i processi, minimizzare gli errori e mantenere elevati i livelli di performance e di business. Nei prossimi mesi, quindi, non mancheranno ottime opportunità per professionisti che operano in ambito commerciale e per profili manageriali, da dedicare alla gestione di siti logistici”.
Le figure chiave: Key Account, Responsabili Operativi e Site Manager. I Key Account sono professionisti commerciali in grado di gestire le relazioni con aziende di grandi dimensioni, offrendo loro un completo portafoglio di opportunità per rispondere alle loro esigenze di trasporti e logistica; i Responsabili Operativi, invece, devono essere in grado di costruire un prodotto adeguato alle esigenze dei Clienti e di far fronte ad eventuali imprevisti; ai Site Manager, infine, viene richiesto di gestire un sito logistico, mettendo insieme competenze di carattere più strettamente operativo con una buona attitudine commerciale.
I numeri della logistica, in Italia, in Europa e nel mondo. Secondo i dati della World Bank, la logistica – nel mondo – vale 5 trilioni di Dollari. In Italia, con circa 80 miliardi di euro di fatturato l’anno, la logistica vale il 9% del Pil e conta 90 mila imprese e 1,5 milioni di addetti. Nel nostro paese, le imprese di spedizioni internazionali generano un fatturato che supera i 15 miliardi di euro ogni anno, un valore pari a circa il 20% del totale dell’intero settore, e impiegano più di 50.000 addetti.
In Europa, il settore – a livello di occupazione e di PIL – ha un peso molto importante: in Germania, infatti, sono circa 2,7 milioni gli impiegati nel settore logistico (dati della Società Federale Tedesca di Logistica), divisi tra industria, commercio e servizi; anche in Francia la situazione è piuttosto rosea: alla fine del 2020 gli occupati nella logistica francese erano 1,4 milioni di persone, concentrati soprattutto nei trasporti e nello stoccaggio; il 73% dei posti di lavoro in questo ambito riguarda le medie e grandi imprese. In Spagna, infine, solo nel 2021 il settore ha visto la creazione di 1 milione di posti di lavoro ed ha registrato, nei primi 9 mesi del 2021, un incremento del 22% del volume di contratti rispetto allo stesso periodo del 2020. Nella penisola iberica operano circa 197.000 aziende in questo settore (dati del Ministero dell’Inclusione, Previdenza Sociale e Migrazione di Madrid) che rappresenta il 10% del PIL nazionale del 2022.
“Nel 2023 – conclude Orazio Stella – intelligenza artificiale, machine learning e blockchain inizieranno ad avere un impatto sempre più marcato sul settore e saranno fondamentali per semplificare le operazioni e per renderle più efficienti. Diventerà ancora più importante, dunque, aggiornare le competenze dei professionisti e riuscire a cambiare l’approccio degli operatori che saranno chiamati a sviluppare strategie più orientate all’innovazione, alla sostenibilità e all’efficienza”.