Si tratta della nuova sfida di Heply, realtà in rapida crescita che ha chiuso il 2020 con quasi un milione di fatturato e una crescita del +75%, a dimostrazione di come il modello di business scelto sia una strategia vincente.
Obiettivo di Heply Speed? Trasformare un’idea in un percorso di sviluppo, sfruttando risorse esterne all’azienda.
Heply (https://heply.it/), software agency formata da giovani professionisti del mondo digital – tutti under 35 – lancia Heply Speed, la nuova business unit dell’azienda nata per accompagnare le imprese nel proprio percorso di innovazione, come fossero startup. La nuova soluzione di Heply nasce per rispondere alla sempre più frequente esigenza delle aziende di validare rapidamente progetti digitali e ha come obiettivo quello di limitare gli investimenti sbagliati da parte delle aziende.
Come funziona Heply Speed
Heply Speed – la cui idea si basa sull’approccio Lean Startup ideato da Eric Ries – integra tecniche di Design Thinking, di sviluppo Agile e di Lean Project Management per offrire alle aziende una soluzione veloce per lo sviluppo di prodotti innovativi anche in condizioni di incertezza di mercato. Nel dettaglio, Heply Speed aiuta imprese e organizzazioni – e più in generale qualsiasi realtà si affidi ad Heply – a validare rapidamente la propria idea e il proprio progetto digitale.
Heply Speed? Ecco alcuni esempi
Un esempio di progetto lanciato con la tecnologia di Heply Speed è Hello Jhon (https://www.hellojohn.it/), uno strumento proprio dell’azienda di raccolta di feedback da parte dei collaboratori di un’organizzazione.
“Quando abbiamo avuto l’idea di realizzare un tool digitale in grado di mappare la soddisfazione del collaboratore, non avevamo a disposizione abbastanza informazioni su come avrebbe risposto il mercato. Per tanto, abbiamo validato lo strumento creando una landing page dedicata sulla quale abbiamo generato traffico con le attività di advertising sui media digitali. Quest’attività ha portato alla generazione di lead e a raccogliere le esigenze delle varie aziende. Sulla base delle informazioni raccolte abbiamo sviluppato lo strumento e l’abbiamo proposto direttamente alle aziende con cui eravamo in contatto, andando così ad abbattere i costi di validazione” spiega Andrea Virgilio, CEO di Heply.
Un altro tool simile è Goal Board (https://goalboard.it/), uno strumento pensato per i team che lavorano ad obiettivi. “In una prima fase, Goal Board è nato per un uso interno ed è stato modulato sulle esigenze del team di sviluppo di Heply. Successivamente, abbiamo deciso di lanciarlo sul mercato con l’idea di raccogliere feedback da parte di utenti interessati a provare il tool e generare così lead commerciali” prosegue Virgilio.
Per fare questo, Heply ha creato una landing page del servizio con una versione free e una versione a pagamento. Gli utenti sono stati indirizzati a richiedere la prova della versione gratuita e in poche settimane, Heply ha generato decine di contatti che hanno permesso di raccogliere abbastanza dati su come migliorare la soluzione e quali implementazioni fare per rendere il software più appetibile sul mercato.
L’importanza di misurare i risultati
Una parte importante dell’approccio di Heply Speed riguarda la misurazione dei risultati raggiunti dai cicli di sviluppo del prodotto. È infatti importante definire cosa e come deve essere misurato. Affinché le metriche o i criteri di misurazione siano validi devono essere utilizzabili (devono cioè dimostrare un chiaro legame di causa ed effetto), accessibili (il team di sviluppo deve essere sempre in grado di accedere alle metriche per raccogliere, analizzare e interpretarle in modo corretto) e infine verificabili (è di fondamentale importanza che i dati raccolti siano credibili e possano essere verificati).
“Spesso le aziende sviluppano progetti digitali con la metodologia waterfall, correndo il rischio di sprecare budget e perdere tempo per funzioni e servizi non necessari. Grazie all’approccio di Heply Speed, ogni azienda potrà capire le necessità dei suoi stakeholder, validare l’idea, analizzare i dati e infine ottimizzare le risorse. Tutto questo in tempi molto rapidi. La vera rivoluzione? Elaborare prodotti e servizi utili alle persone utilizzando la tecnologia come driver per svilupparli” conclude Virgilio.