Un ampliamento dell’offerta editoriale, la produzione di miniserie destinate anche alla tv, nuovi investimenti, una proposta commerciale sempre di più personalizzata sulle esigenze dei clienti: sono tante le novità in arrivo per il brand di OneDay Group.
Un ampliamento dell’offerta editoriale, la produzione di miniserie destinate anche alla tv, nuovi investimenti a supporto di media, viaggi e merchandising, una proposta commerciale sempre di più personalizzata sulle esigenze dei clienti. Il cantiere ScuolaZoo, il brand editoriale di OneDay Group che parla al target della GenZ in Italia, non si ferma e anche nei prossimi mesi si appresta a presentare parecchie novità.
E lo farà potendo contare sulla guida di Gabriele Sada, da ottobre nuovo Ceo della società dopo esserne stato dal gennaio del 2020 Managing Director, oltre ad essere Equity Partner di OneDay Group. Sada è arrivato in OneDay dopo un passato in Dalani-Westwing, dove è stato responsabile delle Operations, e una più recente esperienza nell’automotive, in Auto1 Group. Con lui dunque facciamo il punto sul mondo ScuolaZoo e sull’evoluzione che lo attende nel prossimo futuro.
Gabriele, che cos’è ScuolaZoo, come si articola la sua offerta editoriale e qual è il suo target di riferimento?
ScuolaZoo è semplicemente il più autorevole editore target GenZ in Italia. Quello che ci contraddistingue è che parliamo a un target ben specifico con il linguaggio del target e attraverso il target. Abbiamo una redazione giovanissima che vive ogni giorno difficoltà, tematiche, problemi, interessi e aspirazioni degli studenti e dei ragazzi e riesce a offrire loro contenuti informativi, divertenti, irriverenti con il linguaggio tipico di questa generazione. Ad oggi siamo presenti su tutti i social, da Instagram a Youtube. Su TikTok, ad esempio, siamo l’editore con più seguito in Italia: un risultato straordinario se si pensa che la piattaforma è nata per gli individui mentre editori e brand faticano a trovare una propria identità. Eppure in pochi mesi abbiamo superato il mezzo milione di follower e continuiamo a crescere in maniera consistente. Lo facciamo grazie a contenuti sempre nuovi, un linguaggio che si evolve con il proprio target e tematiche vicine ai ragazzi: chi ci segue si identifica con ScuolaZoo e si fida del brand.
ScuolaZoo è anche tanto altro: siamo leader in Italia nell’organizzazione di viaggi per studenti e ragazzi, affiancheremo al diario una collezione di tessuti, entreremo nelle scuole con la produzione di merchandising personalizzato, amplieremo la nostra community a partire dai rappresentanti di istituto, stringeremo nuove partnership editoriali… insomma c’è tanta carne sul fuoco, ma abbiamo un team meraviglioso che ci consentirà di mettere a terra tutti gli obiettivi strategici e di budget.
Quali sono dunque i prossimi step del piano di sviluppo del brand ScuolaZoo?
La strategia del prossimo anno sul fronte media è molto chiara. Non vogliamo più essere identificati “solo” come il compagno di banco degli studenti, ma come uno dei loro migliori amici con cui condividere tutto. E quindi parleremo sì di scuola, spesso in maniera polarizzante e attraverso denunce che ci arrivano dai nostri ragazzi, ma anche di sport, gaming, viaggi, musica, serie tv, sostenibilità e temi sociali. Perché spesso, soprattutto chi non è più così giovane, identifica lo studente solo con la scuola e lo studio: ma c’è ben altro nei nostri ragazzi, e noi vogliamo accompagnarli, formarli, ispirarli, dare loro temi di riflessione e discussione, senza focalizzarci solo sulla vita sul banco di scuola.
Vogliamo poi investire sulla qualità dei format: accanto ai contenuti caldi e ai format consolidati, quindi, troverete sui nostri asset delle miniserie, cioè filoni di poche puntate che parlano di un tema specifico. Non ci nascondiamo: abbiamo un team valido e puntiamo ad andare sugli schermi tv nel giro di 12-16 mesi. Abbiamo i contenuti, abbiamo la conoscenza del target, abbiamo la possibilità di fare produzioni eccellenti. Già lo scorso anno abbiamo contribuito in partnership con SkyTg24 a produrre “Ragazzi Interrotti”, una serie sugli effetti della pandemia sui giovani, con oltre 10 milioni di views totali solo sui nostri canali. Una serie realizzata grazie a una partnership importante che ci ha dato la possibilità di capire quanto possiamo essere credibili.
Quali sono le soluzioni che ScuolaZoo offre alle aziende partner in quanto piattaforma di comunicazione?
Grazie all’inserimento nel team di persone senior che arrivano da realtà solide, quest’anno vogliamo far capire ai brand che se vogliono parlare alla Generazione Z non possono non passare da noi. Possiamo offrire contenuti eccellenti, una presenza sul territorio capillare (abbiamo oltre 1.000 ambassador in tutta Italia), un diario tra i più venduti in Italia con contenuti tutti da scrivere, la possibilità di unire diverse piattaforme in un unico racconto e kpi certi e costanti. C’è un però: non siamo quelli che fanno pubblicità. Noi diamo la possibilità di inserire un brand o un prodotto in contenuti editoriali. Spesso sono contenuti creati ad hoc, anche a quattro mani: ma mai la classica pubblicità. Non perché ci sentiamo superiori, ma perché per essere credibili per i ragazzi non possiamo cedere a compromessi: la generazione di oggi è molto rapida nel cambiare idea, è molto critica e si avvicina ai contenuti spesso con diffidenza. E, a differenza dei Millennials o dei Boomer, distingue con facilità una pubblicità da un contenuto.
Quali sono i risultati economici del 2021 e quali gli obiettivi per il 2022 dal punto di vista dei ricavi e della marginalità?
Niente scuse: dopo due anni segnati da un calo dovuto alla pandemia, questo dev’essere l’anno della ripartenza. Sul fronte media puntiamo a fare 2 milioni di euro di ricavi, tra branded content, contenuti sul diario e le soluzioni ad hoc che possiamo offrire. Per ScuolaZoo sarà un anno chiave, dove senza alibi dovrà crescere in tutte le sue anime: media, viaggi e merchandising. Abbiamo investito tanto lo scorso anno e lo faremo ancora: non possiamo aspettare che il mondo torni ad essere quello del 2019, ma anzi, abbiamo il dovere di essere parte attiva nel guardare al futuro con certezze e speranze.