Wish, l’ecommerce che la Francia vuole oscurare. Ecco perché

Diversi ministri francesi, tra cui il responsabile delle Finanze Bruno Le Maire, hanno chiesto ai principali motori di ricerca e agli store di oscurare Wish, sito ecommerce. Le ragioni alla base della richiesta di questo ban riguardano la qualità delle merci in vendita: come spiega TechCrunch è da un anno che sono in corso le indagini Oltralpe su spinta delle associazioni a tutela dei diritti dei consumatori, allarmate dal rischio contraffazioni e vendita di prodotti difettosi sulla piattaforma. Le Maire ha dichiarato pubblicamente di aver chiesto la deindicizzazione del sito fino a quando non verranno prese misure a garanzia dei clienti. In caso contrario il sito verrà bandito dal territorio francese.

Nel corso delle indagini è emerso che il 95% dei giocattoli ordinati sull’ecommerce Wish non risulta a norma, e il 45% è stato definito addirittura pericoloso. La situazione non sarebbe migliore neppure con prodotti tecnologici. Lanciato nel 2010 a San Francisco, l’azienda è attiva in oltre 100 paesi nel mondo come si legge sul sito ufficiale. Presto, in Francia, Wish non sarà più suggerito da motori di ricerca come Google e i consumatori potranno atterrare sul sito soltanto digitando la URL nella barra del browser.

Questo è il commento rilasciato da un portavoce dell’azienda: «Noi di Wish ci impegniamo a fornire un’esperienza utente positiva e gran parte di questo implica mettere a disposizione dei nostri utenti prodotti di qualità. Anche se, come piattaforma di mercato, non abbiamo alcun obbligo legale di effettuare controlli sui 150 milioni di prodotti offerti in vendita sulla piattaforma, investiamo in una vasta gamma di programmi progettati per attrarre e premiare i venditori che offrono articoli di qualità, e limitare l’esposizione di coloro che offrono articoli di qualità inferiore».

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