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Esplode il Coronavirus e di conseguenza l’e-commerce
L’esplosione del contagio da Coronavirus sta procudendo effetti a catena in molti settori.
È forse l’e-commerce quello maggiormente attraversato da cambiamenti epocali. Si tratta di una delle tante sfide, forse la più grande, che le economie e le società occidentali hanno attraversato negli anni.
Per evitare ogni possibile contatto e quindi ogni rischio di infezione, anche coloro che non avevano mai fatto acquisti online prima d’ora si sono spostati sugli e-commerce.
Gli studi effettuati hanno evidenziato come il 75% di coloro che non avevano mai fatto ricorso al commercio elettronico abbiano compiuto questo passo nello scorso mese, generando finestre di consegna dai tempi biblici.
Dai generi alimentari ai beni di lusso: cosa cambia
Se il 30% dei consumatori britannici prima era abituato a fare la propria spesa online, in Italia la percentuale scendeva al 7%.
Il virus sta letteralmente mettendo le ali all’e-commerce. Amazon Fresh Now ha visto gli ordini di generi alimentari più che raddoppiare e lo stesso può dirsi per le tante catene che si appoggiano a sistemi di e-commerce proprietari.
Ciò ha posto inizialmente serie questioni per quel che riguarda l’approvvigionamento e la logistica, punti cruciali sui quali si sta lavorando.
Se le aziende del settore alimentare stanno diversificando le attività o reindirizzando i budget in risposta alla crisi, accelerando un processo di trasformazione digitale già in essere, è difficile dire come potranno reagire le aziende di abbigliamento, generi di lusso e altri settori che prevedono l’acquisto di beni non necessari.
Molte hanno annullato i propri budget per le attività di marketing offline, reinvestendo quanto a disposizione nel marketing digitale, ma il problema resta la domanda. Nelle prime settimane di crisi, gli e-commerce d’abbigliamento hanno registrato una contrazione molto importante.
Con lo stabilizzarsi di una nuova realtà precaria, negli ultimi giorni si osserva un ritorno a livelli normali.
Segnali incoraggianti nella crisi
Infine, facciamo un cenno alla ristorazione. Qui il cambio di prospettiva è massimo: alcuni si sono organizzati per offrire pietanze semilavorate per i clienti che rimangono fedeli.
Anche se per la ristorazione sarà difficile convertirsi esclusivamente all’online, il commercio online crescerà più rapidamente rispetto a ogni stima precedente al Coronavirus.
Sebbene sia un momento di crisi a livello globale, l’e-commerce pare in grado di rispondere prontamente, dopo un primo momento di adattamento.