Il ‘social della verità’ di Trump? Stella Romagnoli, IAA: “Farà parlare per (molto) poco”

Per ovviare all’esclusione dai principali social network Donald Trump ha da poco comunicato il lancio di un proprio social media: ‘Truth Social’, ovvero, secondo il suo intento, il social della verità.In un epoca in cui tutti possono essere dei media, quello di dare vita a piattaforme social ‘parallele’ è un trend in forte sviluppo, in particolar modo a livello aziendale. I social saranno sempre i canali di vendita più diretti e il cosiddetto influencer marketing, da qui ai prossimi anni, vedrà un consistente aumento degli investimenti da parte dei responsabili marketing.“È un fenomeno che senza dubbio è in forte ascesa”, commenta Stella Romagnoli, Direttore Generale di IAA (International Advertising Association) Italy, la community internazionale di leader del marketing e della comunicazione a livello mondiale. È vero, le aziende si stanno organizzando in questo senso, lo vediamo in particolare all’estero con le realtà più strutturate. Questo trend avrà sicuramente un boom iniziale, che favorirà i primi che lo sperimenteranno, e potrebbe funzionare bene sia a livello di branding sia a livello commerciale per fidelizzare i propri clienti o attirarne di nuovi, a patto, però, che non diventi un fenomeno allargato e replicato da altri siano essi politici, associazioni, personaggi famosi o aziende.  Con il passare del tempo, infatti, l’euforia per la novità sarà passata – vedi quello successo con Clubhouse – e il grande numero di piattaforme non farà altro che disperdere e annacquare l’attenzione degli utenti che perderanno presto interesse. Se questo scenario dovesse concretizzarsi i social media ‘aziendali’ saranno sì un trend, ma con un raggio d’azione molto breve”.

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