Secondo un’analisi elaborata da Hunters Group ci sono, in questo momento, ottime occasioni per modellisti e sarti, ma anche per e-commerce manager e designer sostenibili.
Negli ultimi due anni, il settore fashion in Italia ha registrato una notevole crescita. Secondo i recenti dati elaborati da Hunters Group, società di ricerca e selezione di personale qualificato, le entrate del settore fashion sono aumentate del 10% nel corso dell’ultimo anno, grazie alla forte domanda interna e ad un aumento delle esportazioni verso l’estero. L’industria della moda italiana ha continuato a consolidare la sua posizione di leadership, mostrando una crescita media del 12% nelle vendite all’estero. Molto bene anche le vendite on-line di prodotti fashion con un +20%, così come la moda sostenibile che ha registrato un aumento del 15%.
“Questa crescita del settore in Italia – precisa Salvatore Caruso, manager di JHunters brand di Hunters Group – ha, da una parte, confermato il ruolo da protagonista della industria della moda italiana nel mondo, da sempre famosa per i suoi grandi marchi e per la sua elevata qualità, ma, dall’altra, ha posto sfide complesse e aperto nuovi scenari per il mercato del lavoro che, negli ultimi due anni, ha evidenziato una crescente domanda di figure tecniche altamente specializzate, di cui le aziende di settore hanno una necessità impellente e che non può attendere i tempi lunghi che richiederebbe la formazione di questi professionisti”.
Ma quali sono le figure più ricercate dal mercato? Partendo dalle figure tecniche legate alla produzione, troviamo in primis le figure di modellista e di sarto/tagliatore.
I modellisti hanno la responsabilità di creare i modelli di abbigliamento su cui poi s’innesta il lavoro di prototipazione e poi quello finale di produzione. I modellisti devono avere conoscenze di software di disegno, come CAD e CAM, necessari per la creazione dei prototipi da riportare poi sui tessuti. Oltre all’uso di software, questi professionisti devono possedere conoscenze delle tecniche di taglio e cucitura. La RAL oscilla mediamente fra i 25.000 e i 40.000 euro.
Le figura del sarto e del tagliatore subentra a quella del modellista per la fase di taglio, assemblaggio e cucitura dei tessuti per la creazione di capi di abbigliamento. Si occupa della fase produttiva vera e propria, dalla prototipazione dei capi di abbigliamento fino alla loro realizzazione. Queste figure devono avere conoscenze approfondite delle macchine da cucito e delle attrezzature di taglio, oltre a possedere una buona comprensione delle misurazioni e dei dettagli tecnici legati alla creazione dei capi di abbigliamento. La retribuzione media annua lorda è compresa tra i 25.000 e i 35.000 euro.
Restando legati sempre all’ambito produttivo, ma spostandoci sugli aspetti più tecnologici legati al settore fashion, un’altra figura molto richiesta è lo specialista di produzione tessile. Gli esperti di produzione tessile sono responsabili dell’implementazione di nuove tecnologie legate ai processi produttivi del settore dell’abbigliamento; devono avere competenza nell’utilizzo di macchine automatiche per la produzione di tessuti, avere conoscenze di meccatronica e di sistemi di stampa 3D. Si occupano, infine, di supervisionare le fasi di produzione e garantire l’efficienza produttiva. Per questi professionisti la RAL parte dai 35.000 euro e può arrivare a quota 60.000. “L’aumento delle vendite online nel settore della moda – aggiunge Salvatore Caruso – ha portato le aziende del settore a ricercare professionisti capaci di gestire e sfruttare le piattaforme di e-commerce, sviluppare nuove strategie di marketing digitale e sfruttare l’analisi dati per migliorare la customer experience. L’avvento del digitale ha sicuramente coinvolto il settore fashion e, dato l’aumento delle vendite sui canali e-commerce, quello della moda è uno dei più importanti sbocchi lavorativi. Le retribuzioni sono molto interessanti: partono solitamente dai 40.000 e possono arrivare fino a 70.000 euro lordi all’anno. La sempre maggiore attenzione alle tematiche legate al rispetto dell’ambiente ha avuto impatti anche sul settore moda: le aziende hanno iniziato a cercare designer di moda sostenibile che sapessero coniugare l’estetica con la sostenibilità, usando materiali eco-friendly e creando processi di produzione green. Anche in questo caso, la RAL è piuttosto interessante: ci muoviamo tra i 35.000 e i 60.000 euro”.